Centrosinistra su fondi alle zone rosse: La Regione dà gli spiccioli e trattiene le somme più importanti

Fondi alle zone rosse: “Marsilio si loda per l’erogazione di una minima parte di risorse fortemente volute dalle forze del centrosinistra in Regione

e dimentica quelle già arrivate dal Governo grazie al nostro lavoro.  Intanto le micro imprese locali aspettano da 6 mesi”

“Il centrodestra regionale continua a fare a gara nell’intestarsi iniziative per procurare risorse per le zone rosse abruzzesi di cui si è disinteressato durante la prima ondata della pandemia, tanto che se poste ci sono nel Cura Abruzzo 2 lo si deve al fatto che a proporle siamo stati noi. Oggi la macchina della propaganda si è riaccesa sulla delibera dei ristori per alcuni Comuni, spacciata per unica iniziativa destinata ai Comuni più colpiti dalle restrizioni. Ma non è così”, precisano i consiglieri regionali di centrosinistra.

“Marsilio nella sua lettera ai Comuni che riceveranno parte dei 240.000 euro, dice che sono tutto frutto del lavoro della Regione che ha rimodulato risorse inutilizzate dal territorio, perché il Governo nulla ha dato per le zone rosse – sottolineano i consiglieri Sivlio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe, Pierpaolo Pietrucci, Americo Di Benedetto, Sandro Mariani, Marianna Scoccia dei gruppi Pd, Legnini Presidente, Abruzzo in comune e Gruppo misto – facendo così finta che non sia mai esistito l’emendamento passato in luglio al Senato, firmato anche dai nostri parlamentari e riformulato dal Governo perché tutti i Comuni rientranti nelle zone rosse istituite con provvedimento nazionale e regionale, potessero accedere a un fondo di solidarietà appositamente istituito.

Vero è che il 22 maggio dopo giorni di discussioni in Commissione prima e in Consiglio Regionale dopo, il centrosinistra vedeva accolto il primo punto di trattativa politica, quello sulla tutela delle zone rosse istituite con le ordinanze del Presidente della Regione. Si tratta di Montebello di Bertona, Farindola, Penne, Picciano, Civitella Casanova; Elice, Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita, Montefino e Villa Caldari di Ortona. E ricordiamo al presidente Marsilio che nella trattativa politica che portò all’approvazione del Cura Abruzzo 2, il centrosinistra chiese come primo punto lo stanziamento di 2 Milioni di euro per i Comuni delle zone rosse, poi ridotti a 1,5 milioni.

La somma di 1,5 milioni venne così divisa: misure previste per i Comuni che avevano avuto la prima zona rossa per ordinanza regionale (€. 240.000,00) e 1.260.000,00 €. per le micro imprese, anche agricole, aventi sede in questi Comuni, che ricordo furono impossibilitate a lavorare, anche durante la Pasqua 2020. Da allora alcune voci sono state finanziate fin da subito, mentre altre hanno dovuto aspettare la variazione apportata con DGR. n. 648 del 27 ottobre 2020, pur trattandosi di fondi limitati e a vantaggio di enti pubblici e imprese di zone che hanno sofferto più di altre durante il primo lockdown.

Adesso, dopo un ulteriore mese e a seguito di ulteriori solleciti, l’ultimo dei quali inviato direttamente al Presidente il 20 novembre con una nota da parte di tutti i Consiglieri regionali del centrosinistra,  dopo pochi giorni si approva la delibera che distribuisce i 240.000 euro da ripartire tra i Comuni, in tempo in tempo per poter chiudere i bilanci, visto che l’assestamento è fissato per il 30 novembre.

Ci stupisce invece che, nonostante il ritardo, nulla sia stato ancora deliberato circa l’avviso che dovrà riguardare le micro imprese degli stessi Comuni, parliamo della posta maggiore, quella diretta alle realtà che prime fra tutti hanno subito le restrizioni di quel provvedimento regionale con cui sono state confinate in zona rossa. A loro veniva dedicata l’attenzione principale, trattandosi di realtà micro, anche agricole, che non hanno avuto possibilità di operare e che, essendo piccole imprese, hanno più di altre subito sia l’arresto dei guadagni sia l’appesantimento dei bilanci per le nuove sanificazioni necessarie a riaprire.

A loro nulla. Nemmeno un cenno di speranza. Quanto ancora dovranno aspettare queste micro imprese della vestina e della Val Fino, se è vero come è vero che a 6 mesi di distanza dall’approvazione del Cura Abruzzo 2 non ancora si deliberano neanche i requisiti per l’accesso di queste ditte?

La preoccupazione è che rischiamo di assistere allo stesso spettacolo svilente in corso per gli altri aiuti previsti dalla Legge regionale per i contributi a fondo perduto alle imprese che non sono stati ancora erogati. Qui siamo ancora più indietro  e solo con una forte accelerata eviteremo di arrivare alla prima ricorrenza dall’istituzione della zona rossa abruzzese, senza avere avuto fondi.

Ci farebbe piacere che il presidente Marsilio, al posto di abbandonarsi alla solita propaganda contro il Governo, stavolta anche falsa, purtroppo, spiegasse perché quei fondi non arrivano. E visto che temiamo che Marsilio non lo farà mai, chiudiamo ricordando anche che i Comuni zona rossa regionale, sempre dal Governo e grazie ai nostri Parlamentari Stefania Pezzopane, Luciano D’Alfonso e Camillo D’Alessandro, si sono visti assegnare le seguenti somme già dal 22 ottobre, così ripartite: Penne 423.780; Montebello di Bertona 32.935; Elice 59.745; Farindola 50.330; Civitella Casanova 60.165; Picciano 46.480; Ortona (Villa Caldari) 31.500; Castilenti 48.335; Castiglione Messer Raimondo 77.315; Bisenti 64.680; Arsita 28.105; Montefino 34.545”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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