Una sconfitta davvero bruciante quella patita in casa questa sera dalla CO.GE.D. Contro un diretto avversario per la salvezza come Minturno, le biancorosse partono fortissimo, sulla scia dell’ottima partita di sabato scorso a Bari, e vincono d’autorità il primo set (25-14). Portato a casa anche il secondo, pur con qualche sofferenza in più (25-19), la squadra teatina ha incassato l’incredibile rimonta ospite, senza più riuscire a reagire. Nel tie-break, avanti 10-6, la CO.GE.D ha subito l’ultima, decisiva rimonta della serata, chiudendo il set sul 13-15 e la gara sul 2-3 finale. Inutile la monumentale prova in attacco di Federica Matrullo, autrice di 27 punti, ma sono stati pagati a caro prezzo i tanti errori in battuta e la mancanza di lucidità nei momenti di difficoltà. La squadra teatina, con il punto guadagnato stasera, sale a quota 9 punti in classifica, ma perde una grossa occasione per allontanarsi dalla lotta per la retrocessione.
“Dopo il primo set ero molto contento – ha commentato a fine gara il presidente Simon Brunn – perché stavamo continuando a giocare come fatto a Bari. Già nel secondo set c’erano stati alcuni segnali preoccupanti, quando avevamo subito un brutto parziale, nella fase centrale del set. Poi si è completamente spenta la luce, e come già ci è successo altre volte in stagione non abbiamo saputo reagire al momento di difficoltà. C’è da dire che Minturno è una squadra che ha le caratteristiche ideale per metterci in difficoltà, una squadra compatta, che gioca molto la palla, e paradossalmente noi ce la giochiamo meglio contro i “bombardieri”. Non credo comunque che sia un passo indietro nel gioco, perché quello si è visto nei primi due set, e poi dobbiamo rendere merito alle nostre avversarie, che hanno preso palloni impossibili. Abbiamo ancora una volta pagato la giovinezza della nostra squadra, la mancanza di esperienza e di lucidità nei momenti difficili. Ne sono la prova le nostre grandi difficoltà in battuta: la battuta è il fondamentale in cui l’atleta si trova da solo con il pallone, è lo specchio della condizione mentale ed emotiva di un giocatore, e noi stasera di pressione ne abbiamo sentita o troppa, o troppo poca. In questo dobbiamo crescere, dobbiamo imparare a soffrire”.