Decreto lavoro, D’Addazio: mantenuti gli impegni

“Con l’approvazione del decreto Lavoro il governo Meloni ha apposto la propria firma su quella che può essere definita l’inizio della svolta per diminuire la pressione fiscale sul costo del lavoro. Di fatto, questa misura determina un beneficio economico ai lavoratori di circa 130 euro al mese sull’imponibile irpef, andando ben oltre le aspettative dei sindacati. Da ex sindacalista della Cisl, infatti, posso testimoniare che le richieste rivolte al governo circa il taglio del cuneo fiscale erano di 5 punti percentuali, di cui 3 sul taglio ai lavoratori e 2 sulle aziende ma il Consiglio dei ministri ha tolto il 7 per cento di quanto era a carico dei lavoratori, consentendo un considerevole alleggerimento dei contributi da pagare che passano dal 9,49 per cento al 2,49, per i redditi fino a 25 mila, e al 3,49 per quelli fino a 35 mila. Ciò certifica quanto la norma sia di natura sociale e vada a concentrare le risorse per avvantaggiare i redditi più bassi.  Ero lì quando si chiedeva il taglio del cuneo fiscale, ero lì quando si chiedevano più fringe benefit e welfare aziendale ed ero lì quando ci si batteva per gli incentivi sulle assunzioni per favorire l’introduzione dei giovani nel mondo del lavoro. Non posso, dunque, che ritenermi molto soddisfatto per il Decreto messo a punto dal governo Meloni che ha tenuto fede ad un altro impegno assunto in campagna elettorale con le famiglie e con le imprese. Onestamente faccio fatica a comprendere la posizione di alcune sigle sindacali che si fossilizzano sulle ideologie anzichè attestare l’oggettività dei fatti. A chi resta ancorato su posizioni paleolitiche, invito a paragonare, a parità di lordo, il netto in busta paga di due anni fa, con il netto di oggi. Bene, invece, coloro che aprono al dialogo analizzando unicamente la struttura dei provvedimenti presi”. È’ quanto dichiara il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Leonardo D’Addazio

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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