Fondazione Brigata Maiella, addio Vincenzo Conicella

Originario di Torricella Peligna, era nato il 2 giugno 1926. Si era arruolato nella Banda dei
Patrioti della Maiella il 16 gennaio 1944 con matricola 226. Aveva partecipato alle prime
operazioni per la liberazione dei comuni più prossimi dell’Aventino ed era rimasto nelle fila
della formazione fino a marzo 1944. Dopo una breve pausa, era rientrato nell’organico nel
giugno del 1944 rimanendo in attività fino al termine delle operazioni, ufficializzato a
Brisighella il 31 luglio 1945.
Ultimata l’esperienza partigiana con la Brigata Maiella, Vincenzo era passato brevemente
in servizio con il Gruppo di combattimento “Mantova” per decidere, infine, di unirsi al
destino di quanti dovettero espatriare per vivere onestamente, impiegandosi in miniera in
Belgio nel dopoguerra.
Furono lezioni dure di vita, quelle della guerra di liberazione e dell’espatrio per Vincenzo.
Intervistato dalla Fondazione Brigata Maiella, era l’unico degli ex combattenti che
affermava, con serenità, che se fosse stato possibile tornare indietro non avrebbe fatto di
nuovo le stesse scelte, esplicitando il rifiuto totale della guerra maturato nelle traversie
della vita.
Del resto – raccontava – il suo fu un arruolamento rocambolesco. Alla macchia da
giovanissimo, per sfuggire alle razzie di uomini e di masserizie dei tedeschi nella natia
Torricella Peligna, con la famiglia sfollato a Casoli, era entrato in contatto con i partigiani
della Maiella che gli avevano fornito scarpe e sale. Così era cominciata la sua avventura
con la Maiella. Ma ci teneva anche a concludere che nella Brigata Maiella aveva scoperto
e fatti propri i più alti principi di giustizia e di libertà senza i quali viene meno il significato
stesso della vita.
“La scomparsa di Vincenzo, all’indomani del 25 aprile – sottolinea il Presidente della
Fondazione Brigata Maiella, Nicola Mattoscio – è un’occasione di dolore che ci spinge ad
interrogarci sul modo in cui intendiamo interpretare ancora il grande patrimonio di ideali
ereditati dall’esperienza di combattenti di uomini come Conicella su come avvicinare i più
giovani a quella storia”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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