Il pescarese D’Ambrosio chiude il 53° Congresso Nazionale del Notariato

Più di 2 mila notai hanno assistito questa mattina all’atteso intervento del neo presidente del Sindacato Sociale Notarile, il pescarese Massimo D’Ambrosio, all’interno del 53° Congresso Nazionale del Notariato che si è svolto a Roma, presso il Rome Cavalieri.

I lavori congressuali dal tema “Semplificazione e innovazione: diritti e garanzie nell’Italia del cambiamento”, sono andati avanti per tre giorni, dall’8 al 10 novembre, e hanno visto la presenza massiccia di rappresentanti delle istituzioni e di governo. A partire dal presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

“L’innovazione tecnologica ha creato una forte aspettativa per la semplificazione burocratica del Paese”, ha detto D’Ambrosio, “e questo è un desiderio nobilissimo e ben fondato, data l’attuale situazione della nostra Pubblica amministrazione, ma non può essere utilizzata per abbattere gli istituti giuridici su cui si fonda la nostra società, sostituendoli con l’anarchia, in base al principio che, consultando un po’ internet, tutti sono capaci di tutto per conto proprio. L’innovazione tecnologica, dalla quale certo i notai non sono mai stati superati, non può giustificare la credenza che le macchine possano sostituire la mente umana e, per quello che ci riguarda, la valutazione del notaio”.

 

Un così alto livello di partecipazione al Congresso Nazionale del Notariato è segno della vicinanza e dell’attenzione alla professione del notaio. “Il sindacato”, ha concluso D’Ambrosio, “ha compiuto e continuerà a compiere tutti i passi necessari per puntualizzare la verità sulla nostra professione. Fermo restando che non disprezziamo l’attività politico-diplomatica che consideriamo essenziale, specie se essa ha condotto alle parole degli esponenti politici di cui si è detto, nell’attesa che dalle parole si passi ai fatti riteniamo giusto ricordare che esiste una linea rossa di rispetto della professione e dei professionisti, che non si deve superare”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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