Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce: iniziativa con le scuole

Si è tenuta, oggi, in videoconferenza, la presentazione della terna di libri della letteratura giornalistica del Premio Nazionale di Cultura “B. Croce” di Pescasseroli. La presentazione ha interessato soltanto le scuole della zona marsicana, frentana, atriana, sulmonese e pescarese.

L’evento on line, fortemente voluto dal Dirigente Scolastico del Liceo “B. Croce” e reggente dell’Istituto “G. Galilei” di Avezzano, Prof. Attilio D’Onofrio, ha visto presenti il Sig. Pasquale D’Alberto, promotore del Premio Croce nelle scuole, e la Prof.ssa Alessandra Tarquini, docente di Storia contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma. A gestire la parte tecnica della performance, si sono prodigati dall’Istituto “Galilei” il Prof. Sandro Tuzzi e la Prof.ssa Maria Bartolomeo.

L’Istituto “G. Galilei” è stato rappresentato da 20 giurati e dalle Prof.sse Bianca D’Amore e Antonella Tuzzi, l’Istituto “E. Majorana” di Avezzano da 14 allievi e dalle Prof.sse Cristina Tatti e Marta Valeri, il Liceo Classico “V. Veneto” di Lanciano da 20 alunni e dal Prof. Luciano Biondi, l’Istituto Comprensivo di Popoli da 28 studenti e dalla Prof.ssa Claudia Di Donato, l’Istituto Tecnico “A. Zoli” di Atri da 14 studenti e dai Prof.ri Sara D’Ilario e Enrico Pierfelice, il Liceo “B. Croce” di Avezzano da 193 giurati e dalla Prof.ssa Stefania Di Carlo. Per le Giurie Popolari del Gruppo di Studio del Carcere di Pescara era presente la Prof.ssa Assunta Pelatti; per l’Università della Terza Età di Sulmona, il Dott. Fabio Majorano.

Il Sig. Pasquale D’Alberto ha sottolineato l’impossibilità del consueto evento in presenza, a causa della pandemia in corso; ha ringraziato i docenti che da anni collaborano con le loro classi alla Giuria Popolare (Nanni, Tuzzi, Di Carlo) e i nuovi docenti (D’Ilario, Valeri, Tuzzi, Biondi); ha affermato che il Premio “Croce” ruota intorno a tre obbiettivi specifici: fare conoscere Benedetto Croce, più noto all’estero che in Abruzzo (cui si preferiscono scrittori quali D’Annunzio e Silone); fare del Premio un faro della cultura italiana nel mondo; essere un volano per conoscere meglio l’Abruzzo. Non a caso – ha detto: “Qualche giorno fa, il “Corriere della Sera” ha pubblicato un articolo sul Premio Croce di Pescasseroli. Ha tenuto a precisare l’apertura del Premio Croce alle scuole di Candela (Foggia), di Carpi (MO) e di Siena in nome della transumanza e del progetto Hackathon”. La Prof.ssa Alessandra Tarquini ha concluso la videoconferenza, presentando i tre volumi della letteratura giornalistica. Nel primo libro Le regole del cammino (edizione Marsilio), Antonio Polito, noto collaboratore del Corriere della Sera, “tratteggia un cammino spirituale e di trasformazione interiore (si vedano le passeggiate dell’autore da Norcia a Montecassino o le escursioni sulle Dolomiti con il figlio). Polito si concentra sul nostro rapporto con la politica, con gli altri, con Dio; si ha a che fare con un libro intimista che mette a nudo delle domande da risolvere; si staglia, insomma, il quesito esistenziale; non c’è, però, un tono moralistico o ecumenico. Il libro, da tematica di grande pubblico, si apre a una riflessione sull’uomo del Novecento”. Continuando nella sua esposizione, la Prof.ssa Alessandra Tarquini ha presentato, Neo Italiani, di Beppe Severgnini, una firma importante del Corriere della Sera. L’ha definito un libro di difficile collocazione (né di storia, geografia o letteratura); “un libro che mira a sfatare gli stereotipi sugli Italiani («quando tutti si agitano, noi restiamo calmi», «noi riusciamo a trovare nel caos eroi insospettabili», «non è vero che siamo incapaci di rispettare le regole»); il libro è gradevole e divertente, puntando a dimostrare come «essere italiani non sia una brutta cosa»; il limite è nella stesura temporale del libro che parla di una pandemia già finita e che è, invece, ancora in corso e nella considerazione di una peculiarità o specificità dell’essere italiani”. La relatrice si è chiesto se sia veramente possibile individuare storicamente e in che senso il carattere di un popolo. Le ultime considerazioni hanno interessato, Italiani e no, edizione Solferino, di Goffredo Buccini. “Si tratta – ha detto Alessandra Tarquini – di un libro di inchiesta che inizia con la storia degli emigranti italiani in America; poi si concentra sulla migrazione del 1989 degli Albanesi e su quella in corso degli Africani in Italia. I migrantes albanesi sono stati per noi Italiani il primo episodio di un fenomeno che oggi si è amplificato. Con il tempo siamo passati da paese di emigranti, partiti per difficoltà economiche, a paese di accoglienza. Buccini, quindi, si pone un problema ineludibile attraverso un interrogativo legato alle politiche del nostro paese dall’epoca Berlusconi a Salvini: «Noi siamo un paese a crescita zero, cosa vogliamo diventare, cosa vogliamo lasciare alle persone che lo abitano e vi lavoravano?». Goffredo Buccini pone il problema dell’accoglienza che non riguarda solo noi e il nostro futuro, ma il mondo”. Non v’è dubbio che la lettura di questi libri sollecita riflessioni sul mondo odierno.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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