Acqua, dispersione record a Chieti (74,7%)

Perdite totali in distribuzione pari ad almeno il 55% del volume immesso in rete si riscontrano in 10 province che, ad eccezione della provincia di La Spezia, sono localizzate nel Centro e nel Mezzogiorno (Pescara, Ragusa, Oristano, Benevento, Avellino, L’Aquila, Chieti, Latina e Frosinone). E’ quanto emerge dal Censimento delle acque per uso civile dell’Istat. Due province del Lazio, Latina (74,0%) e Frosinone (80,1%), chiudono la graduatoria delle province, presentando il peggior livello di efficienza della rete di distribuzione, anche per la presenza di perdite amministrative (mancate fatturazioni e consumi non autorizzati). Nella provincia di Frosinone, dove rimane a disposizione degli utenti finali meno di un quinto del volume immesso in rete, anche il capoluogo presenta un valore di perdite importante (73,8%), superato solo dalla città di Chieti (74,7%). Le perdite totali di rete presentano il valore minimo nella città metropolitana di Milano (18,7%). Una buona situazione infrastrutturale, con perdite inferiori al 25%, si riscontra anche in altre cinque province: Aosta (22,1%), Ravenna (23,7%), Pavia (24,5%), Fermo (24,9%) e Biella (24,9%). Tra le 14 città metropolitane, che nel complesso registrano dispersioni pari al 39,2%, i valori più bassi (ma pur sempre rilevanti) si riscontrano a Bologna (28,3%), Torino (32,6%), Venezia (36,7%) e Genova (38,0%). Valori dell’indicatore sensibilmente più alti, ma ancora lontani da quelli massimi, si hanno nelle città metropolitane di Napoli (41,5%) e Firenze (43,4%). Le situazioni più critiche per l’infrastruttura idrica, con dispersioni superiori al 45%, si riscontrano nelle città metropolitane di Roma (45,1%), Palermo (45,7%), Reggio Calabria (46,6%), Messina (46,6%), Cagliari (48,4%), Bari (51,2%) e Catania (54,7%).

Il report

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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