Assolti due ex dirigenti della banca Caripe accusati di usura

Assolti due ex dirigenti della banca Caripe, accusati di usura per due prestiti del valore complessivo di 400mila euro, erogati tra il 2009 e il 2013 in favore di un’azienda di Pescara, a tassi che secondo l’accusa erano superiori rispetto alle soglie di legge. Il giudice del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, nel processo con rito abbreviato ha assolto Antonio Di Matteo, amministratore delegato della Caripe fino al 6 ottobre 2011, “per non avere commesso il fatto”, e Antonio Tarozzi, direttore pro tempore dell’Agenzia 2 della Caripe, “perchè il fatto non costituisce reato”. Il pm aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione per Tarozzi, assistito dall’avvocato Domenico Russi, e l’assoluzione per Di Matteo, assistito dagli avvocati Gianni Falconi e Claudia Di Matteo. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, l’agenzia 2 della Caripe aveva concesso, a fare data dal primo trimestre 1998, una apertura di credito in favore di un’azienda di proprietà di due soci, per la gestione dell’attività d’impresa. Sulle passività del conto societario – ha sostenuto il pm – “venivano addebitati interessi superiori a quelli della soglia di usura legislativamente definita, per il terzo trimestre 2009, per il primo e secondo trimestre 2010, per il secondo, terzo e quarto trimestre 2012 e per tutti e quattro i trimestri del 2013”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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