Coronavirus, appello degli infermieri: mancano i dispositivi di protezione individuale

“Da giorni noi infermieri siamo impegnati in prima linea nel contenimento dei contagi da coronavirus e nel prestare cura e assistenza a coloro che hanno contratto la malattia o che sono in condizioni vitali critiche. Lo facciamo con competenza, abnegazione e senso del dovere, rinunciando ai riposi e alle ferie, sostenendo turni pesanti e arrivando alla fine dell’orario di lavoro con il viso scavato dai segni delle mascherine portate per molte ore, con il corpo sudato sotto i camici e le tute e con le mani tumefatte per i guanti che dobbiamo indossare per tutto il tempo. È un impegno silenzioso e continuo il nostro, dettato dalla volontà di garantire la migliore assistenza possibile. Un impegno che però rischia di essere vanificato per la carenza dei dispositivi di protezione individuale (DPI)”. L’appello accorato alle istituzioni abruzzesi si leva da Irene Rosini, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara.

Coordinatrice infermieristica del reparto di Terapia intensiva e Rianimazione dell’ospedale civile di Pescara, Rosini evidenzia con forza la necessità di aumentare i livelli di protezione degli operatori attraverso l’utilizzo di mascherine, occhiali e di tutti i dispositivi di protezione individuale. “Ho visto – aggiunge la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara – tanti colleghi che operano in Rianimazione stremati, sudati, assetati e con il volto scavato dopo ore e ore di lavoro svolto in turni di servizio pesanti e in cui non è possibile fare nemmeno una piccola pausa perché, a causa della centellinata disposizione di DPI, non è possibile sostituirli nemmeno una volta. In questa difficile e complessa situazione il nostro grazie, a nome di tutto l’Ordine che rappresento, va a tutti gli infermieri che lavorano quotidianamente in trincea, che non si sono mai tirati indietro di fronte alla paura di contrarre la malattia, che continuano a impegnarsi in modo encomiabile, che si mostrano disponibili a rientrare dai riposi o a effettuare turni più lunghi riorganizzando la loro vita e quella delle loro famiglie”. “È un dovere etico, dell’intera collettività e delle istituzioni – conclude Irene Rosini – garantire supporto, sostegno e tutto ciò che serve per la loro incolumità agli infermieri e a tutti coloro che stanno facendo una corsa contro il tempo per sconfiggere il virus e limitare i contagi, affinché non mettano a rischio la loro salute per continuare a curare i cittadini. Oggi gli infermieri stanno dimostrando sul campo ciò che da sempre hanno rivendicato ma che non hanno mai ottenuto: il riconoscimento delle loro competenze e delle loro capacità di management, il valore di team e di equipe, a cui dovrà seguire un domani la valorizzazione della professione sotto tutti gli aspetti sanitari, sociali ed economici”.

L’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara rivolge anche un appello a tutti i cittadini: “Restate a casa, perché solo con l’isolamento riusciremo a contenere i contagi. Aiutateci ad aiutarvi”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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