L’emergenza sanitaria è sotto gli occhi di tutti, in maniera drammatica. Ed è ancora presto, purtroppo, per fare una media e comprendere appieno le proporzioni di questa pandemia. Lo Stato ha adottato misure graduali che, in qualche caso, hanno costretto alcuni di noi Sindaci a provvedimenti autonomi e ancora più restrittivi di quelli governativi, come ad esempio la chiusura dei parchi. Tutto questo, ovviamente, ci ha esposto anche a qualche critica, ma nessuno meglio dei Sindaci ha il polso del territorio di pertinenza. La crisi economica, d’altro canto, segnerà un’epoca, e non solo per l’Italia, che potrebbe precipitare nel baratro del default. Bisognerà lavorare su un recupero delle economie a livello globale, non è pensabile occuparsi solo del proprio orticello nel bel mezzo di un’emergenza che, certamente, cambierà faccia al mondo.
Quali sono le richieste più pressanti che arrivano dalla sua comunità di cittadini?
Sicuramente i cittadini richiedono presidi sanitari, come le mascherine, ma purtroppo c’è una carenza generalizzata di questi materiali e le amministrazioni locali non hanno la possibilità di distribuirli a tutta la popolazione. Basti pensare all’emergenza che esiste, drammaticamente, all’interno delle strutture sanitarie, per avere un’idea di quanto possa essere difficile, oggi, procurarsi le mascherine. Ho però apprezzato l’ingegno, l’intraprendenza, la fantasia e la solidarietà degli italiani che, una volta compresa l’emergenza, hanno cominciato a realizzare le mascherine in casa e a donarle a chi ne ha più bisogno. Anche una nostra concittadina ha realizzato 50 mascherine e le ha donate al C.O.C.. Questi sono gesti ammirevoli che ci riempiono di speranza.
Può dirci cosa metterà in cantiere per il rilancio della sua città?
Diciamo che, prima dell’emergenza, eravamo già abbastanza lanciati. Con le compensazioni della Convenzione Terna abbiamo a disposizione 3milioni e 400mila euro da impiegare nell’efficientamento energetico degli edifici pubblici e nel rifacimento dei sottoservizi e del manto stradale nelle strade principali e secondarie. Abbiamo beneficiato, inoltre, di un investimento di oltre due milioni di euro da parte di Ipercoop, che abbiamo speso e spenderemo nella zona commerciale. Eravamo in corsa con un’operazione di rilancio e ci siamo dovuti fermare: molte ditte, infatti, non possono operare perché prive di presidi di protezione. I cantieri sono fermi per oggettive ragioni di sicurezza, nel rispetto delle disposizioni in ordine sanitario e di prevenzione del contagio. Ma siamo fiduciosi: ripartiremo da dove ci siamo interrotti, per dare seguito e compimento al lavoro lungo e meticoloso a cui ci siamo sempre dedicati.