Coronavirus, un nuovo progetto abruzzese per una mascherina riutilizzabile

Un progetto di una mascherina facciale di protezione, 100% italiana, lavabile, riutilizzabile e ricaricabile, realizzata in cotone e contenente filtri monouso sostituibili, il cui brevetto e’ stato depositato circa un mese fa dall’imprenditore Pietro Ferrante e dal consulente manageriale Giuseppe D’Alessandro, presidente di Innova Studi Italia, associazione senza fini di lucro, impegnata nel supporto e nello sviluppo del progetto. Secondo D’Alessandro il progetto “a regime consente di coprire tutto il fabbisogno italiano e non solo, riducendo le quantita’ di consumi di materiali per le produzioni e soprattutto riducendo la quantita’ di rifiuti speciali che attualmente si producono ovvero le circa 90 milioni di mascherine al giorno”. “Per avviare la produzione abbiamo coinvolto alcune aziende produttrici di materiali filtranti e di produzioni tessili, tutte abruzzesi; pero’ anche in pendenza delle varie normative e certificazioni e delle dichiarazioni che vanno fatte ai sensi dell’art. 15, del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, occorre ultimare alcuni studi e test sul materiale filtrante ed effettuare prove di resistenza in laboratori specializzati”. “Appena ultimato l’iter delle prove e dei test avvieremo con le aziende partner la produzione e la contestuale distribuzione tramite una healt company abruzzese leader in Italia, donando alla Sanita’ abruzzese oltre 15 mila mascherine che ovviamente potranno, dopo il loro uso, essere lavate, sterilizzate e riutilizzate”

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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