Crollo hotel Rigopiano, le telefonate di richiesta di soccorso erano state due

Sono due le chiamate di soccorso arrivate alla Prefettura di Pescara il 18 gennaio del 2017, prima che l’Hotel Rigopiano di Farindola venisse travolto da una valanga. La prima telefonata e’ quelle delle 11.38 ed e’ riconducibile al cameriere Gabriele D’Angelo, una delle 29 vittime, la seconda e’ partita alle 15 ed e’ riconducibile ad un amico della vittima. E’ quanto emerge dall’informativa conclusiva dei carabinieri forestali di Pescara relativa alle analisi del cellulare di Gabriele D’Angelo, depositata nell’ambito delle indagini sulla tragedia di Rigopiano. L’accertamento e’ stato disposto a seguito di ulteriore esposto presentato dall’avvocato Emanuela Rosa, legale della famiglia D’Angelo. Dagli accertamenti e’ emerso che nessuna omissione fu fatta dai responsabili del Coc di Penne e della Croce Rossa in merito al brogliaccio in cui era annotata la frase “Hotel Rigopiano Evacuazione”, poiche’ tali organi di Protezione Civile non erano deputati a gestire tale emergenza. Anzi, lo stesso Gabriele D’Angelo, volontario della Croce Rossa ed ex militare, aveva perfettamente cognizione che tale situazione d’emergenza doveva essere segnalata direttamente alla Prefettura. Infatti, continuano i forestali nell’informativa, Gabriele D’Angelo, dopo che alle ore 11.31 aveva ricevuto via whatsapp il numero del centralino della Prefettura dal Responsabile della Croce Rossa di Penne, per ben otto volte, dalle 11.32 alle 11.37, provo’ a contattare il centralino. Alle ore 11.38 riusci’ a parlare con la Prefettura di Pescarachiedendo l’invio di mezzi di soccorso. Dalle ore 14.30 in poi, D’Angelo sollecito’ un suo amico della Croce Rossa che si trovava presso il Coc di Penne a contattare nuovamente la Prefettura. L’amico prima gli rispose con un messaggio whatsapp: “La Prefettura non risponde, naturalmente chiamero’ di continuo per ora non so dirti di più”. Poi alle 14.48, come e’ emerso dai tabulati telefonici della Prefettura di Pescara, l’amico di D’Angelo riusci’ a parlare per quattro minuti con un operatore della Prefettura e chiese l’invio di mezzi spazzaneve per liberare la strada, ma anche questa segnalazione cadra’ nel vuoto.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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