Dal carcere al lavoro in tribunale a Pescara

Quattro persone condannate, dal 22 ottobre scorso, sono al centro di un progetto di recupero e reinserimento che le vede impegnate in un lavoro di archiviazione in vari uffici delle cancellerie del tribunale di Pescara. “E’ un progetto in cui ho creduto molto e che è partito con una mia richiesta di autorizzazione al Ministero risalente al luglio 2016 – ha spiegato questa mattina il presidente del Tribunale Angelo Bozza, nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha preso parte anche la dirigente Rosalba Natali -. E’ stato necessario attendere un anno e mezzo per l’autorizzazione, il reperimento dei fondi e l’avvio della fase esecutiva”. Le quattro persone coinvolte nel progetto, tre uomini e una donna, presentano status di diverso tipo: messa alla prova, affidamento, semilibertà e detenzione domiciliare. L’associazione Voci di dentro, con il contributo del partner privato Sisofo, copre l’assicurazione ed eroga dei piccoli rimborsi, garantendo la supervisione da parte di tutor specializzati. “Vengono selezionati i detenuti più meritevoli e che hanno compiuto un certo percorso – ha rimarcato il direttore della casa circondariale di Pescara, Franco Pettinelli -. Non investiamo su tutti, ma solo su persone che mettono in mostra il desiderio di riscatto”. Luana Capretti, dell’Ufficio distrettuale dell’esecuzione penale esterna, ha sottolineato che “oltre ai detenuti, i quali risarciscono alla società il danno prodotto, sono coinvolte nel progetto anche persone che si trovano alla messa alla prova e che sono dunque obbligate a svolgere un servizio per un periodo determinato”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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