I dati personali di milioni di cittadini sono messi a rischio con l’introduzione del reddito di cittadinanza. A lanciare l’allarme è il Garante della privacy che, in una memoria consegnata alla commissione Lavoro del Senato, avverte delle “rilevanti criticità” del meccanismo di “riconoscimento, erogazione e gestione” del nuovo sussidio. Frodi e abusi – avverte il Garante – attendono dietro l’angolo informazioni ‘sensibili’ che vanno da quelle sulla salute a quelle patrimoniali e finanziarie. Il tutto non escludendo “fraudolente sostituzioni di identità presso i Caf” e attacchi informatici. Un quadro a tinte fosche che spinge il Garante a chiedere con forza di prevedere una serie di correttivi che si potrebbero facilmente inserire – è il suggerimento – attraverso decreti attuativi ad hoc, che al momento però non sono previsti. Quella del Garante è solo l’ultima delle critiche piovute su una delle misure simbolo del governo gialloverde, già oggetto dei dubbi di sindacati, imprese, associazioni del terzo settore, ma anche degli stessi tecnici della Camera, della Corte dei Conti e dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio.
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