Primi risultati del monitoraggio avviato dall’Associazione per la tutela dell’ambiente e della vita rurali sull’esercizio abusivo della professione di biologo. Si tratta di sedicenti professionisti che, hanno sottolineato dall’associazione, opererebbero soprattutto in ambito ambientale e nel settore della ricerca italiano. Tra le regioni interessate al fenomeno c’è l’Abruzzo. “Sono 306 le segnalazioni che abbiamo presentato, in attesa che sia fissata la data della udienza preliminare da parte dalle Procure interessate, tra cui anche quella aquilana – ha sottolineato l’associazione – I procedimenti già in corso presso varie Procure italiane sono 75. La distribuzione territoriale delle segnalazioni inviate alle Procure vede per prima la Lombardia, seguita da Campania, Molise, Lazio e Abruzzo”, ha spiegato l’organizzazione
“La nostra associazione ha riscontrato che nel mondo ambientalista e anche in aziende e associazioni che operano, da anni, in modo scientifico o pseudo scientifico nel settore, con collaborazioni remunerate e partecipazioni istituzionali in progetti regionali, nazionali e persino europei con budget anche di milioni di euro, vi sono casi nei quali ci si presenta come biologi, ma in realtà si è solo laureati in scienze biologiche e non si è superato l’obbligatorio esame di stato quindi non si hanno i requisiti di legge. In pratica, sono abusivi, cosa che ovviamente danneggia i veri biologi”