Inail, in calo gli infortuni mortali sul lavoro

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di luglio sono state 677, 39 in meno rispetto alle 716 registrate nei primi sette mesi del 2020 (-5,4%). Nel raffrontare i dati del 2020 e del 2021 va considerato l’effetto della pandemia da Covid-19. A livello nazionale i dati rilevati al 31 luglio di ciascun anno evidenziano per i primi sette mesi di quest’anno un aumento solo dei casi avvenuti in itinere, passati da 113 a 134 (+18,6%), mentre quelli in occasione di lavoro sono stati 60 in meno (da 630 a 543, -10,0%). La gestione Industria e servizi è l’unica a fare registrare un segno negativo (-10,3%, da 630 a 565 denunce mortali), al contrario dell’Agricoltura, che passa da 55 a 76 denunce, e del Conto Stato (da 31 a 36). Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Sud (da 141 a 192 casi mortali), nel Nord-Est (da 136 a 147) e nel Centro (da 128 a 129). Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest (da 265 a 169) e nelle Isole (da 46 a 40).

Il decremento rilevato nel confronto tra i primi sette mesi del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente femminile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 72 a 67 (-6,9%), sia a quella maschile, che è passata da 644 a 610 casi (-5,3%). Il calo riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 609 a 582) e comunitari (da 38 a 23), mentre quelle dei lavoratori extracomunitari passano da 69 a 72. Dall’analisi per età emergono incrementi per le classi 20-29 anni (+7 casi) e 40-54 anni (+38), e decrementi in quelle 30-39 anni (-8 casi) e over 55 (-77 decessi, da 382 a 305).

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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