Al via il nuovo Anno Accademico 2017-2018 dell’Universita’ degli Studi ‘Gabriele d’Annunzio’ di Chieti-Pescara, sotto il segno del Magnifico Rettore, prof. Sergio Caputi, da poco piu’ di sei mesi alla guida dell’Ateneo. “E’ la prima volta ed e’ una grande emozione aprire l’anno come Rettore”, ha detto Caputi rivolgendo i saluti alle numerose autorita’ istituzionali e religiose presenti, al personale tecnico-amministrativo, agli studenti, e al direttore generale Giovanni Cucullo. Un anno che si apre, ha sottolineato con “spirito di serenita’ e cooperazione”. “Io – ha detto Caputi – non ho inventato niente di nuovo. Ricordo tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione di questa realta’”. Parole d’ordine sono, secondo Caputi, “apparato amministrativo efficiente”, “attenzione alla vita degli studenti” e sinergia con il mondo del lavoro. Nell’ambito della cerimonia, consegna dell’Ordine della Minerva a mons. Bruno Forte e al premio Campiello 2017, la scrittrice Donatella Di Pietrantonio.”Il nostro Ateneo ha grandi potenzialita’”, ha detto poi il Magnifico Rettore. In primo piano l’obiettivo lavoro: creare un “ponte di collegamento tra il tirocinio formativo e le attivita’ lavorative”, ha detto Caputi che ha parlato di “43 concorsi per docenti” e di una “nuova pianta organica che stiamo per varare con un progressivo aumento tecnico e amministrativo”. L’Ateneo, inoltre, “dara’ priorita’ – ha proseguito – ai progetti strategici e all’ europrogettazione”. Previsti nuovi percorsi nei settori agroalimentare e turismo, e l’implementazione dei processi di internazionalizzazione. Poi uno sguardo all’identikit degli studenti che scelgono l’Ud’A: “Il 40% – ha riferito Caputi – viene da fuori regione e la gran parte sceglie di restare nel nostro territorio”. Da qui l’appello “di prestare attenzione a questo aspetto sociale e demografico importante per l’Abruzzo”. Un esempio e’ venuto dal rappresentante dei neolaureati, Giuseppe Nigro. Da Termoli, dopo la laurea, intende restare in Abruzzo. E, rivolgendosi al Rettore, con franchezza, ha detto: “La sua porta e’ sempre stata aperta ed e’ rimasta aperta, anche se ora bisogna fare un po’ di fila”.
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