Milano, Firenze e Roma occupano il podio della nuova edizione dell’Indice della Criminalità del Sole 24 Ore, pubblicato nell’edizione del quotidiano in edicola lunedì 3 novembre, che misura le denunce di reato registrate dalle forze dell’Ordine ogni 100mila abitanti nel 2024.
Nelle tre aree metropolitane si concentra il 23,5% degli illeciti rilevati. Seguono Bologna, Rimini e Torino, dove ad alimentare lo stock di denunce – anche in questo caso – è il passaggio quotidiano di centinaia di city users e turisti che attraversano il territorio.
Complessivamente, l’Abruzzo mantiene un profilo di sicurezza medio-alto, con numeri molto distanti dalle criticità delle grandi città come Milano (6.952 reati ogni 100mila abitanti) o Firenze (6.507).
Secondo l’elaborazione sui dati provinciali, L’Aquila è all’86mo posto, Chieti al 76mo, Teramo al 53mo e Pescara al 31mo posto assoluto. In sintesi, sette delle 14 città metropolitane (incluse anche Venezia e Genova) entrano nella top ten dei territori con più delitti denunciati ogni 100mila abitanti. Cresce, infatti, il peso degli illeciti rilevati in queste aree ad alta densità sul totale: il 47,9% dei crimini nel 2024 è stato rilevato nelle 14 città metropolitane (in particolare uno su cinque a Milano e Roma), un’incidenza in netto aumento negli ultimi anni a fronte di una media del 44,5% – praticamente stabile – tra il 2009 e il 2019.
Dal lato opposto si distinguono con la minore incidenza di delitti denunciati ogni 100mila abitanti alcune province medio-piccole come Oristano, Potenza, Benevento, Enna, Sondrio, Treviso e Pordenone.
A influenzare i dati sono diverse variabili: durante il giorno le città metropolitane spesso raddoppiano, rispetto ai residenti, il numero di persone che le attraversano per turismo, lavoro o studio; c’è poi una maggiore complessità nelle aree densamente popolate, dove la convivenza genera livelli maggiori di conflittualità.
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