Le antiche miniere della Majella diverranno musei

Un progetto di valorizzazione dei siti minerari dismessi e degli immobili annessi di proprietà pubblica che si trovano all’interno del Parco Nazionale della Maiella, in un’area che comprende 11 Comuni della provincia di Pescara (Abbateggio, Bolognano, Caramanico, Lettomanoppello, Manoppello, Roccamorice, San Valentino, Scafa, Serramonacesca, Tocco da Casauria e Turrivalignani). Per realizzarlo è stato firmato il protocollo d’intesa interistituzionale che dà ufficialmente il via all’iniziativa. L’accordo è stato sottoscritto tra Regione, Agenzia del Demanio, Soprintendenza archeologia-belle arti-paesaggio dell’Abruzzo, Provincia di Pescara, Parco nazionale della Maiella e Anci Abruzzo. Il documento – che per la Regione è stato firmato dall’assessore al turismo Giorgio D’Ignazio e dal direttore del Dipartimento turismo Francesco Di Filippo – impegna tutte le istituzioni coinvolte a raccogliere e valorizzare l’eredità di un’imponente attività estrattiva a fini turistico-ricettivi, non solo attraverso percorsi di archeologia industriale, ma anche con la promozione del turismo lento e con progetti culturali. Al centro del programma c’è un patrimonio pubblico che comprende centinaia di gallerie sotterranee, reperti industriali ed edifici di superficie, testimonianza di oltre 100 anni di attività dei minatori e delle loro famiglie impegnati nell’estrazione di bitume e asfalto per la produzione di manufatti e materiale da costruzione.

(di Fabio Di Bartolomeo)

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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