Monetti (Confcooperative Abruzzo): Serve un sistema socio-sanitario realmente integrato

“Serve un sistema socio-sanitario realmente integrato: sono ancora troppe le risorse che si disperdono a causa della mancata valorizzazione di quell’economia cooperativa predominante nel sistema abruzzese, capace di fornire servizi di qualità con grande attenzione al fattore umano”. È quanto afferma Massimiliano Monetti, presidente di Confcooperative Abruzzo, che interviene su un tema da sempre sotto traccia in qualunque discorso sulla riforma della sanità e dell’ambito sociale in Abruzzo. Se si considerano le cooperative affiliate a Confcooperative Abruzzo, i due ambiti insieme sanitario e sociale parlano di 103 cooperative, 2.762 soci, 3.012 dipendenti, e un volume di affari di 254.881.040 milioni di euro.

Prosegue Monetti: “Sono una grande espressione di quell’economia diversa dove il profitto non è il solo scopo, ma l’attenzione alla persona, sia essa assistita sia l’assistente, e al giusto ruolo del lavoratore hanno un ruolo predominante, in un ambito peraltro dove il criterio del minore costo del servizio, il cosiddetto massimo ribasso, non è applicabile. Per questo, qualunque tentativo di riforma del sistema sanitario e assistenziale della nostra regione deve necessariamente ripartire da qui: la cooperazione come motore di una nuova visione di un sistema integrato tra le imprese in ambito sociale, sanitario e dei servizi alla popolazione”.

Mercoledì 26 febbraio 2020 il tema sarà uno di quelli affrontati nel corso dell’assemblea regionale di Confcooperative Abruzzo, in programma al Mumi di Francavilla al Mare

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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