Muore per l’amianto, riconosciuti danni per 844 mila euro ai familiari

 

Il giudice del Lavoro di Lanciano, Cristina Di Stefano, ha condannato il Consorzio di Bonifica Sud Bacino Moro, Sangro, Sinello e Trigno-Vasto, al pagamento della somma di 844 mila euro in favore dei familiari di un uomo che si è ammalato di cancro ed è morto per aver costantemente respirato polvere di amianto durante il lavoro. Dal 1961 al 1996 l’uomo e’ stato a contatto con l’amianto lavorando alla manutenzione dei tubi in eternit del Consorzio di Bonifica, con sede a Vasto ma negli anni scorsi a Lanciano. Per la lunga esposizione all’amianto il dipendente ha contratto l’asbestosi polmonare con successiva insorgenza di carcinoma polmonare metastatico. Nel 2012, allora settantenne, e’ deceduto per gli effetti procurati dall’amianto. Il dipendente aveva la qualifica di acquaiolo svolgendo pero’ quotidianamente interventi di riparazione e di manutenzione delle condotte idriche, tra cui quelle in cemento-amianto (Eternit) lungo tutta la Val di Sangro. Il giudice scrive che e’ stato “acclarato il nesso di causalita’ tra le condizioni dell’ambiente di lavoro e la patologia lamentata per inosservanza dell’obbligo di sicurezza”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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