Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila, recuperati 2.370 reperti

Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila traccia un bilancio positivo delle attività svolte nell’ambito della prevenzione e repressione dei reati in danno del patrimonio culturale. L’attività investigativa ha riguardato, in particolare, il contrasto agli scavi archeologici clandestini, ai furti di beni culturali e alla contraffazione di opere d’arte, settori nei quali il Nucleo ha conseguito importanti risultati. Complesse e articolate indagini hanno inoltre consentito il recupero di numerosi beni culturali illecitamente trafugati o sottratti, restituendo alla collettività parte del patrimonio storico-artistico appartenente ai territori di competenza, l’Abruzzo e il Molise.

Il Nucleo conferma così il suo ruolo necessario nella tutela e valorizzazione del patrimonio culturale nazionale, a presidio dell’identità storica e artistica del Paese. Nel corso del 2024 è stato registrato un aumento dei furti, per lo più perpetrati ai danni dei luoghi di culto, più precisamente da 9 denunce nel 2023 a 13. Le attività investigative, coordinate dalle Autorità Giudiziarie del territorio, hanno permesso di denunciare, in stato di libertà, 40 persone indagate per reati che spaziano dalla ricettazione di opere d’arte ai reati a scapito del paesaggio, fino agli scavi clandestini. Sono state eseguite 17 perquisizioni che hanno permesso il recupero di 292 beni antiquariali archivistici e librari; 2370 reperti archeologici e paleontologici.

E’ stato possibile eseguire il monitoraggio di 112 aree archeologiche e zone tutelate da vincoli paesaggistici o monumentali, 87 controlli in esercizi commerciali di settore come mercatini, esercizi antiquariali e fiere e 8 controlli museali. 2 Tali controlli, unitamente a quelli condotti attraverso un costante monitoraggio della rete, in particolare sui principali siti di e-commerce specializzati nella vendita di beni d’arte e da collezione, hanno consentito di verificare la posizione di 674 beni culturali.

Gli stessi sono stati sottoposti ad accurati accertamenti fotografici e a successive attività di comparazione con la Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti, strumento fondamentale nella lotta ai traffici illeciti, e attraverso l’impiego dei più recenti sistemi di ricerca tecnologica, tra cui il sistema SWOADS, capace di affinare ulteriormente l’attività di individuazione e riconoscimento dei beni. Tali strumenti si sono rivelati determinanti per accertare l’eventuale provenienza illecita degli oggetti esaminati, favorendo un’azione più efficace e tempestiva. All’interno della Banca Dati, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, confluiscono infatti tutte le informazioni relative ai beni culturali illecitamente asportati sul territorio nazionale e, su richiesta, anche di quelli sottratti all’estero. Con oltre 7.900 oggetti censiti e circa 770.000 immagini memorizzate, essa rappresenta oggi il più vasto e articolato database mondiale dedicato al censimento e al recupero dei beni culturali trafugati. Altrettanto significativo è stato il contributo dell’Arma nella promozione della cultura della legalità: i militari del Nucleo hanno incontrato oltre 220 alunni degli istituti scolastici dei vari comprensori.

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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