Omicidio a Pescara, ci sarebbero segni di percosse sul corpo della giovane uccisa

 E’ ancora ricoverato in ospedale, Davide Troilo, il 32enne di Pescara accusato di aver accoltellato a morte, al culmine di una lite, la ex fidanzata, che pochi giorni prima aveva deciso di interrompere la relazione. Per lui l’accusa al momento e’ di omicidio volontario. Il giovane, costantemente piantonato dai Carabinieri, deve essere sottoposto ad ulteriori accertamenti medici e poi verra’ trasferito in carcere, domani o lunedi’. E’ rimasto ferito nella colluttazione con la ex compagna ed ha riportato lesioni non gravi, giudicate guaribili in 15 giorni. Lunedi’, intanto, dovrebbe svolgersi l’interrogatorio del gip Antonella Di Carlo. Troilo e’ gia’ stato interrogato ieri in ospedale. Al pm Silvia Santoro ha raccontato la sua versione dei fatti, affermando che la discussione sarebbe nata per un computer ed un tablet che i due avevano in comune. Il 32enne, che ha una piccola ditta operante nel settore degli ascensori, ha affermato che, al culmine della lite, la ragazza si sarebbe ferita per prima con una coltellata alla gola. Lui, allora, sempre secondo quanto riferito al pm, avrebbe emulato il suo gesto. La giovane, poi, lo avrebbe colpito all’addome e lui le avrebbe inferto un colpo al collo in profondita’ ed altri sul corpo

 

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Ecchimosi e segni di percosse sul corpo di Jennifer Sterlecchini, la 26enne di Pescara uccisa a coltellate, ieri mattina, al culmine di una lite con l’ex fidanzato, Davide Troilo, 32 anni. Diverse le coltellate inferte alla ragazza: due piu’ profonde, una delle quali sul collo. I carabinieri, che si occupano delle indagini, hanno ascoltato diverse persone: al momento non sono emersi precedenti episodi di violenza, ma il giovane viene descritto come una persona estremamente opprimente e possessiva e forse anche per questo la 26enne aveva deciso di interrompere la relazione. Dopo il primo sopralluogo del medico legale Ildo Polidoro, eseguito ieri nell’abitazione, ulteriori chiarimenti arriveranno dall’autopsia; il pm Silvia Santoro dovrebbe conferire l’incarico martedi’. Sempre la prossima settimana nell’abitazione di via Vicenza, al confine tra Pescara e San Giovanni Teatino, arriveranno i carabinieri del Ris di Roma, per una serie di accertamenti con tecniche particolari, finalizzati a completare il quadro investigativo. I due giovani erano fidanzati da circa tre anni e da pochi giorni la 26enne aveva deciso di interrompere la relazione. Ieri mattina era andata nell’abitazione in cui vivevano insieme per riprendere le sue cose. E’ nata una discussione e il giovane ha chiuso la porta a chiave. La lite si e’ trasformata in una colluttazione, poi e’ spuntato fuori un coltello e, alla fine, la tragedia. All’esterno della casa c’era la madre della giovane, che aveva accompagnato la figlia. A lanciare l’allarme e’ stato un vicino di casa, richiamato dalle urla della ragazza – la 26enne, hanno riferito i testimoni, gridava “Mamma aiutami, mi sta ammazzando” – e della madre, poi svenuta in strada. Indagano i carabinieri del Nucleo investigativo di Pescara, diretti dal maggiore Massimiliano Di Pietro.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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