Ortona. L’Istituto Nautico in festa per i 100 anni. Una grande Storia, di ricordi affettuosi e un futuro tra tecnologia e rispetto del mare

Una festa per la didattica, oggi più innovativa e iper tecnologica, un omaggio a una scuola che compie 100 anni. Giovani con pullover blu con lo stemma Istituto tecnico Nautico, fanno da ala di accoglienza a chi entra nell’Aula magna dell’Istituto statale “Leone Acciuoli”, ossia il mitico “Nautico” di Ortona a Mare. Il grande edificio dall’architettura moderna e dalle grandi vetrate ieri inondate di sole. Siamo nell’atrio del Nautico una storia e una scuola che in 100 anni ha sfornato Capitani e Comandanti che hanno solcato i mari del mondo, uomini che sono stati al governo di imbarcazioni di ogni bandiera. E oggi dopo 100 la storia del Nautico di Ortona è anche la storia dei commerci marittimi di un secolo, dei percorsi oggi chiamati “corridoi” e “autostrade del mare” che hanno unito Paesi e Continenti.
Nell’Aula magna erano presenti le tante autorità, i docenti, il direttore scolastico Marcello Rosato, l’ammiraglio Luigi de Benedictis, ex presidi come Gabriele Moro, ingegnere e volto dialogante dell’istituto, ex funzionari come Giuseppe Carinci, eppoi il Capitano Mario Diomede, icona insuperabile sia per dedizione – comandante della nave scuola San Tommaso – sia per la “poetica” con la quale descrive alunnni che racconta, “dalle medie arrivano adolescenti sulla nave soffrendone il mal di mare e dopo 5 anni , eccoli che sono capitani e comandanti che sono in grado di stare al timone di una nave”, dice orgoglioso Diomedi. L’ammiraglio De Benedictis, invece, ricorda come il mondo e il mare siano sempre più uniti, che il lavoro del marittimo è oggi un impiego ad alta tecnologia, responsabilità e impegno. “Il Nautico di Ortona è una eccellenza. Lo è anche per la capacità di istruire tecnologicamente gli allievi”. Tra i gioielli dell’Istituto un Simulatore di navigazione, ossia come spiega il vice preside Pietro di Pasquale, di un simulatore per manovrare una nave che permette agli allievi di stare al timone in una situazione di piena e coinvolgente realtà virtuale, una esperienza davvero entusiasmante con maxi pannelli video e consolle di controllo dove ci si sente sulla tolda di una grande nave in movimento. C’è poi il grandioso Planetario per osservare le stelle, fino alle più lontane e averne di riflesso negli occhi la geometrica bellezza di un universo a misura d’uomo. Nell’aula Magna strapiena di persone la giornata scorre tra le mille congratulazioni degli ospiti e il ricordo dei protagonisti scomparsi, ossia persone che sono state allievi poi comandanti e ufficiali, o ex insegnanti diventati punti di riferimento nei ricordi affettuosi di centinaia di studenti. A presentare con assoluta professionalità la miriade di iniziative, Mila Cantagallo, giornalista e docente di inglese nello stesso istituto. A spiegare il ruolo e il futuro dell’Istituto è il dirigente scolastico Marcello Rosato che al termine del suo intervento annuncia le borse di studio intitolate a Luigi Orlando e Federico Argante Di Martino e, inoltre, a questi uomini del “Nautico” sono dedicate tre aule della scuola, al professore Antonio Malatesta, al comandante Federico Argante Di Martino e all’ingegnere Umberto Rossi. Oltre al sentimento affettuoso legato ai tanti ricordi ci sono le immagini fotografiche allestite nei corridoi della scuola, foto catalogate per anni, con studenti e insegnanti colti secondo le mode dei tempi passati: tutti seri e composti negli anni 50; giacca e cravatta e capelli arruffati negli anni 60; poi chitarre e sigaretta tra le labbra negli anni 70; e ancora il salto con le foto a colori negli anni 80 dove diventa tutto più casual e spontaneo.

Oltre al salto generazionale anche quello di genere, nelle aule oggi ci sono tantissime ragazze, tutte “toste” pronte a dare loro un giorno direttive in una professione che pochi decenni fa era esclusivamente maschile. La festa ha permesso anche a tutti i cittadini di essere presenti, e anche ai genitori di farsi una idea di una scuola che offre molto. Finite le celebrazioni del centenario, infatti, il Nautico guarda avanti. Con orgoglio in molti sottolineano un aspetto non secondario: “È una grande scuola”, osserva Marcello Rosato, “che forma gli allievi in tutto: per il lavoro e per proseguire gli studi. Una volta diplomati dal Nautico si è in grado di governare una nave, ma anche di iscriversi ad ingegneria o presentarsi ai test di medicina. È una scuola innovativa , concreta e completa con una storia passata, un futuro e un grande spirito di corpo”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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