“L’ospedale di Sant’Omero è un modello che definirei integrato in cui tutti e quattro gli ospedali concorrono con diverse attività e specializzazioni a dare un’offerta sanitaria unica e adeguata alle esigenze dei cittadini”, ha detto il direttore generale della Asl Teramo Maurizio Di Giosia con i responsabili delle unità operative.
Di Giosia si è indirettamente espresso sulle polemiche sul passaggio da Uoc a Uosd della unità operativa di ostetricia e ginecologia, secondo il piano di reingegnerizzazione della rete ospedaliera. Il direttore Dipartimento materno infantile, Antonio Sisto, e quello dell’Ostetricia e Ginecologia, Alessandro Santarelli, hanno spiegato: “Il presidio ospedaliero svolge un ruolo di fondamentale. Con una riorganizzazione ‘circolare’ si otterrà un incremento dell’attività operatoria, puntando sulla patologia ginecologica di bassa-media complessità. Anche l’attività chirurgica è notevole: 1-541 dimissioni effettuate nel 2022, superiore al 2019, quando ne furono 1.513. A illustrare l’attività chirurgica nel Val Vibrata sono stati il direttore della chirurgia Mario Cicconi e il Renato Pietroletti direttore del reparto, convenzionato con l’università dell’Aquila, di chirurgia proctologica. Fra i vari reparti spicca la ortopedia diretta da Vittorio Di Cesare che in questi primi sei mesi del 2023 ha ulteriormente aumentato le attività chirurgiche, in particolare la chirurgia protesica (anca-ginocchio-spalla) attestandosi su 160 protesi totali e con un tasso di occupazione dei posti letto del 104%. Un secondo reparto convenzionato con l’Università dell’Aquila è la medicina interna diretta da Davide Grassi.