Cronaca

Stop al cibo anonimo, Coldiretti lancia la petizione anche in Abruzzo

“Il cibo è espressione di vita e, come tale, è sacro. Per questo va prodotto in modo etico, responsabile, sano e rivolto alla tutela del consumatore e delle nuove generazioni”. E’ il senso emerso dalla tavola rotonda “Il valore etico del made in Italy” promossa questa mattina nell’ambito della premiazione degli Oscar green 2018 da Coldiretti Abruzzo nella Sala Capozucco di Palazzo de’ Mayo alla presenza dell’arcivescovo Bruno Forte e del sindaco Umberto Di Primio, del presidente di Coldiretti Abruzzo Silvano Di Primio, del direttore Giulio Federici e del presidente nazionale di Coldiretti Senior Giorgio Grenzi, oltre ai dirigenti dell’organizzazione e altre autorità.

Un confronto di idee e prospettive nell’ambito del quale è stata illustrata dal presidente Silvano Di Primio e lanciata ufficialmente anche in Abruzzo la petizione “Eat original: unmask your food” (stop al cibo anonimo). Si tratta di una Iniziativa dei cittadini europei (ICE) promossa da Coldiretti a Bruxelles insieme ad altre nove associazioni con lo scopo di convincere l’Europa ad estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.

L’etichettatura di origine obbligatoria degli alimenti è stata introdotta per la prima volta in tutti i Paesi dell’Unione Europea nel 2001 dopo l’emergenza mucca pazza nella carne bovina per garantire la trasparenza con la rintracciabilità e ripristinare un clima di fiducia. Da allora molti passi in avanti sono stati compiuti ma resta l’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea che obbliga a indicare l’origine in etichetta per le uova ma non per gli ovoprodotti, per la carne fresca ma non per i salumi, per la frutta fresca ma non per i succhi e le marmellate, per il miele ma non per lo zucchero. Per spingere l’Unione Europea a completare il percorso nasce – spiega la Coldiretti – un fronte europeo per la trasparenza in etichetta con la raccolta di un milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione. L’obiettivo è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania, Romania e Spagna, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso.

Una scelta che – evidenzia la Coldiretti – rafforza la richiesta dei cittadini alla Commissione Europea perché imponga “dichiarazioni di origine obbligatorie per tutti i prodotti alimentari al fine di prevenire le frodi, proteggere la salute pubblica e garantire il diritto all’informazione dei consumatori”. Nello specifico – sottolinea la Coldiretti – questa proposta d’iniziativa dei cittadini si prefigge di rendere obbligatoria l’indicazione del paese di origine per tutti gli alimenti trasformati e non trasformati in circolazione nell’UE. La petizione chiede infine di migliorare la coerenza delle etichette, inserendo informazioni comuni nell’intera Unione circa la produzione e i metodi di trasformazione, al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare.

Il sito per sottoscrivere l’iniziativa è: www.eatoriginal.eu.

In Abruzzo inoltre è possibile firmare nei mercati di Campagna Amica, negli uffici Coldiretti e in diversi punti di raccolta previsti settimanalmente.

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Sevel condannata in Corte d’Appello sul caso dei rappresentanti di lista

Fare il rappresentante di lista alle consultazioni elettorali è un diritto, non si tratta di assenteismo. Questa la decisione della Corte d' Appello dell'Aquila che, confermando la precedente decisione del tribunale di Lanciano, ha dato ragione a sette lavoratori della Sevel di Atessa, aderenti al sindacato Slai Cobas. La Sevel è stata condannata a riconoscere i diritti previsti dalla normativa vigente in materia elettorale per tutti dipendenti impegnati come rappresentanti di lista nelle consultazioni elettorali del 24, 25 e 26 maggio 2014. Rigettando il ricorso la stessa Corte d' Appello ha condannato la Sevel alle spese di giudizio pari a 5.124 euro e ad altre spese generali. In merito alla sentenza lo Slai Cobas esprime "Enorme soddisfazione per l'ennesima vittoria giudiziale ottenuta da parte dei dipendenti Sevel, difesi dagli avvocati Pierpaolo Passarelli e Vincenzo Iacovino. A detta della Corte i rappresentanti di Lista sono equiparati ai presidenti, segretari e scrutinatori di seggio, sicché l'accordo sindacale stipulato dalla Sevel con alcune organizzazioni sindacali ha avuto come scopo quello di modificare la legge, nella parte in cui si è stabilito un trattamento deteriore e discriminatorio per i primi".

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Inaugurata la nuova stazione ferroviaria di Sulmona

Nuovo look per la stazione di Sulmona. Un importante intervento di riqualificazione, sia strutturale sia funzionale, con utilizzo di nuove soluzioni architettoniche e tecnologie innovative. E' quanto realizzato da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) in circa sei mesi e con un investimento di 7 milioni di euro. La stazione rinnovata e' stata presentata questa mattina al Sindaco di Sulmona Annamaria Casini dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di RFI Maurizio Gentile e dal Direttore Territoriale Giulio Del Vasto. Elemento portante l'eliminazione delle barriere architettoniche, con l'innalzamento dei marciapiedi (55 cm - standard europeo) per un piu' agevole accesso ai treni, l'installazione di tre nuovi ascensori controllati a distanza e videosorvegliati, la realizzazione di rampe esterne e di percorsi tattili per non vedenti.

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Discoteca spacciata per circolo nel Pescarese, evasione da 150mila euro

Discoteca camuffata da Circolo privato avrebbe evaso 150mila euro dovuti al Fisco. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara hanno eseguito una verifica su una discoteca di Città Sant'Angelo, accertando che la qualifica di circolo privato, attribuita all'attività, avrebbe avuto il solo scopo di sottrarre a tassazione ingenti profitti, mentre in realtà si sarebbe mascherata l'esercizio di un'impresa commerciale i cui redditi avrebbero dovuto essere assoggettati alle comuni regole di tassazione.

Gli accertamenti avrebbero dimostrato l'abuso giuridico della figura di ente non commerciale: il locale è risultato essere una normale discoteca con annesso bar. Di conseguenza al Fisco sono stati sottratti oltre 150 mila euro, ai fini sia dell'Iva sia delle imposte dirette. Nel novembre scorso il locale era stato ispezionato dalle Fiamme Gialle pescaresi nell'ambito di iniziative di prevenzione e repressione dello spaccio di stupefacenti. Il controllo, con l'ausilio di unità cinofile, aveva permesso di accertare violazioni in materia fiscale, lavorativa e di diritti d'autore, oltre a reati spaccio di sostanze stupefacenti, che avevano determinato l'emissione, da parte del Questore di Pescara, di un'ordinanza di sospensione della licenza per 90 giorni. 

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Università d’Annunzio, inaugurato l’anno accademico

"Iniziamo un nuovo anno accademico sulla scorta di un bilancio positivo e importanti traguardi raggiunti". Lo ha detto il rettore dell'Università 'D'Annunzio', Sergio Caputi nel discorso d'apertura dell'anno Accademico 2018-2019. "La D'Annunzio - ha spiegato Caputi - gode di una buona salute economica e molti sono gli obbiettivi raggiunti: tra gli altri i nuovi corsi di laurea - Scienza della salute ed Economia e Business - nuovi concorsi, nuovo contratto integrativo di lavoro e una rinnovata restituzione dell'autonomia ai dipartimenti". Sono 27 mila gli studenti iscritti e un utile economico importante a fine 2017 che si è attestato intorno ai 20 milioni di euro: questi i numeri ufficializzati dal Rettore che parlano di un'Università dal bilancio solido con risorse disponibili per 60 milioni di euro oltre a 70 milioni già destinati agli investimenti per il prossimo triennio e altri 50 milioni alle spese correnti. 

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Operaio ferito nel Pescarese dopo una caduta mentre posa l’asfalto

Un operaio che stava effettuando lavori di pavimentazione stradale a Serramonacesca è caduto da un rullo per l'asfalto, finendo poi in una scarpata. Sul posto sono arrivati i sanitari del 118 del Distaccamento di Scafa, i vigili del fuoco del Distaccamento di Alanno e i carabinieri. L'operaio ferito, recuperato con l'utilizzo del verricello, è stato trasferito all'ospedale di Pescara in elisoccorso

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Maltrattava moglie per gelosia, a giudizio a Chieti

Un romeno di 33anni è stato rinviato a giudizio dal gup del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri per maltrattamenti nei confronti della moglie e lesioni personali: il processo si terrà il 27 febbraio del 2019. Secondo l'accusa l'uomo, a causa di una gelosia immotivata, con ogni pretesto avrebbe impedito alla donna di uscire di casa se non per il tempo strettamente necessario per attendere alle esigenze della vita quotidiana, proibendole di cercarsi un lavoro. Avrebbe inoltre lesinato anche il denaro per le spese correnti quali l'igiene quotidiana e l'acquisto dei vestiti strettamente necessarie e la limitava nella frequentazione delle persone estranee al nucleo familiare. Inoltre con il passare del tempo, seguito all'abuso di alcool, l'uomo rientrava a casa spesso ubriaco arrivando a picchiare la donna, soprattutto dopo che quest'ultima gli aveva comunicato l'intenzione di volersi separare, fino a procurarle lesioni personali.

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Montesilvano, trovati due giovani con oltre un chilo di droga in casa

Un ventisettenne e una diciottenne sono stati arrestati dai Carabinieri a Montesilvano perché in casa loro sono stati trovati oltre un chilo di pura cocaina e un chilo di sostanza da taglio, 140 grammi circa di eroina e un bilancino di precisione. L'uomo è finito in carcere; la ragazza, incinta, è agli arresti domiciliari. Una volta immessa sul mercato la droga avrebbe fruttato tra i 300mila e i 500mila euro. Solo pochi giorni fa i Carabinieri della locale Compagnia avevano smantellato una baby gang dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti. 

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Controlli del Nas nelle aziende vinicole Abruzzo, riscontrate irregolarità

Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara nelle aziende vitivinicole abruzzesi, nell'ambito delle attività ispettive disposte dal Comando Carabinieri per la tutela della salute, d'intesa con il ministero della Salute, nel settore della produzione e commercializzazione dei vini. In due casi, in due attività della provincia di Chieti, sono state accertate irregolarità, con conseguenti provvedimenti. In particolare, in una cantina il legale responsabile è stato segnalato alle autorità amministrativa e sanitaria per aver mantenuto i locali con inadeguatezze igienico sanitarie e strutturali ed in assenza di rintracciabilità dei prodotti detenuti nei vari vasi vinari e in parte già imbottigliati. Nel corso del controllo sono state elevate sanzioni amministrative per 8mila euro; 85.800 litri di prodotti vinosi e 84 bottiglie di 'vino cotto', per un valore di euro 80mila euro, che sono stati sottoposti a sequestro amministrativo. In un'altra cantina del Chietino, il NAS di Pescara ha sottoposto a sequestro di 3.300 litri di prodotti vinosi risultati alterati e privi di procedure di rintracciabilità dei prodotti in vasi vinari. Elevate sanzioni amministrative per circa 4.000 euro. 

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Carabinieri smantellano baby gang di spacciatori a Montesilvano

Smantellata dai Carabinieri della Compagnia di Montesilvano una banda di minorenni dediti allo spaccio di droga. Cinque gli indagati, nei cui confronti sono state eseguite perquisizioni domiciliari. Uno dei cinque è stato sottoposto agli arresti domiciliari: avrebbe minacciato e picchiato un coetaneo con l'obiettivo di fargli ritrattare le dichiarazioni rese ai militari nel corso delle indagini. Dagli accertamenti sulla baby gang è emerso anche un caso di violenza sessuale nei confronti di una minorenne, per cui un altro degli indagati odierni, a settembre scorso, era stato arrestato.  L'operazione e le perquisizioni, condotte ieri, hanno consentito di sequestrare circa 300 grammi di marijuana. I decreti di perquisizione sono stati firmati dal pm Anna Benigni; l'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Antonella Di Carlo. 

Tutti e cinque sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; il giovane finito ai domiciliari è accusato deve rispondere anche delle minacce e delle percosse nei confronti del coetaneo. L'operazione, denominata 'Baby Drugstore', ha avuto origine a marzo scorso, quando gli odierni indagati erano tutti minorenni ed i Carabinieri della Compagnia di Montesilvano hanno acquisito la notizia di un ragazzo che aveva minacciato e maltrattato i propri genitori per avere i soldi per la droga e per l'attività di spaccio. Dall'arresto di quel giovane sono partiti ulteriori accertamenti, che hanno permesso di ricostruire una lunga serie di cessioni di droga da parte dell'arrestato e, soprattutto, da parte di altri giovani del posto. 

E' stato accertato che lo spaccio avveniva in ogni luogo della città. Identificati, gli acquirenti, tutti coetanei poi segnalati alla Prefettura, sono stati interrogati. A conferma delle attività illecite anche un altro arresto, eseguito a giugno scorso, nei confronti di un ragazzo trovato in possesso di dieci dosi di cocaina e 190 grammi di marijuana. Dalle indagini è emerso che l'attività di spaccio risale almeno al gennaio 2017, quando i Carabinieri denunciarono uno degli indagati odierni perché trovato in possesso di marijuana e hashish. Dall'attività investigativa sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza a carico di uno degli indagati in relazione ad episodi di violenza sessuale aggravata ai danni di una minorenne; nei confronti del giovane, a settembre, è stata eseguita un'ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale per i Minorenni dell'Aquila. Proprio in seguito a quell'arresto il ragazzo finito oggi ai domiciliari aveva minacciato e picchiato un coetaneo sperando che ritrattasse la testimonianza resa agli investigatori.

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