Cronaca

Donna morta in ospedale a Pescara, il consulente: ci fu guasto negli impianti di ossigeno

Ha illustrato i contenuti della propria relazione tecnica, il consulente dell'accusa, Fausto La Sorda, comparso questa mattina, davanti al tribunale monocratico di Pescara, nell'ambito del processo a carico di tre medici, accusati di omicidio colposo, per la morte di Elvira Ferri, la donna di 57 anni deceduta il 12 febbraio 2014, nel reparto di Medicina 2, al settimo piano dell'ospedale di Pescara, in circostanze che avevano destato diversi sospetti tra i familiari, inducendo anche la Asl di Pescara ad avviare un'indagine interna. La Sorda ha confermato di avere riscontrato il malfunzionamento degli impianti di ossigenazione che, anche sulla base delle perizie effettuate dai consulenti del Gip, avrebbe causato il decesso della donna. Inoltre La Sorda ha spiegato che, "sulla base degli accertamenti esperiti, il contratto non prevedeva una manutenzione ordinaria, ma soltanto degli interventi a chiamata dopo il verificarsi di un guasto". 

"Nel corso della notte mi ha chiamato più volte per essere accompagnata al bagno - ha riferito l'infermiera che era di turno dalle 21 del 12 febbraio alle 7 del giorno successivo -. La mattina dopo sono andata nella sua stanza per effettuare dei prelievi, mi sono accorta che non respirava e ho chiamato subito il medico di guardia". Sempre oggi sono stati ascoltati alcuni esponenti delle forze dell'ordine, che hanno ricostruito le varie fasi dell'indagine, e Claudio D'Amario, direttore generale pro tempore della Asl di Pescara fino al 2016, il quale è stato chiamato a riferire sugli aspetti organizzativi all'interno dei reparti e in particolare nel reparto di Medicina 2, dove la donna era ricoverata. L'udienza è stata aggiornata al 4 aprile

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Il Tar respinge il ricorso di Levigas su vendita e ricapitalizzazione di Vestina

 No del Tar di Pescara al ricorso di Levigas sulla vendita e la ricapitalizzazione di Vestina Gas, societa' che si occupa della vendita del gas in Abruzzo, controllata dai Comuni di Penne e Collecorvino. In parte il ricorso e' stato ritenuto improcedibile, in parte il tribunale ha dichiarato il difetto di giurisdizione. Levigas, socio privato di Vestina Gas, inizialmente aveva presentato ricorso lamentando vizi nell'avviso di asta pubblica per la vendita e nella delibera di ricapitalizzazione della societa', avvenuta nell'ottobre 2017. Per la prima parte il ricorso e' improcedibile; in vista dell'udienza di discussione il ricorrente ha "rappresentato che l'asta indetta dal Comune di Penne, oggetto del secondo capo di impugnazione, e' andata deserta e che" i Comuni "hanno avviato una nuova procedura per la cessione diretta delle loro quote di partecipazione nella societa', dichiarando la sopravvenuta carenza di interesse rispetto all'impugnazione dei relativi atti". Per la seconda parte, relativa alla ricapitalizzazione, il Tar ha ritenuto che "le deliberazioni con cui i consigli comunali hanno espresso la volonta' dei rispettivi enti da rappresentare in assemblea dei soci" non sono "impugnabili davanti al giudice amministrativo, rientrando semmai nell'oggetto del giudizio gia' instaurato dalla ricorrente" davanti al giudice ordinario. I Comuni sono stati assistiti dagli avvocati Gianluca Brancadoro e Alessandro Mannocchi. 

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San Salvo, un arresto per la vendita di droga al bar

Centoventi grammi di cocaina purissima per un valore di 15 mila euro e 150 grammi di hashish che sul mercato avrebbe fruttato tremila euro, sono stati sequestrati ieri mattina dagli uomini del Commissariato di Vasto in un bar a San Salvo. La droga era contenuta in un thermos custodito in un armadietto all'interno di uno spogliatoio dell'esercizio commerciale. A finire in manette il titolare del locale sorpreso in flagranza di reato ed arrestato con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso della perquisizione domiciliare dell'arrestato sono stati trovati dei tester utilizzati per verificare la qualità della droga che era destinata a persone facoltose che frequentavano il locale nelle ore serali

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Fuoriuscita di cloro alla piscina dell’Aquila, due intossicati

Una fuoriuscita di cloro dalla piscina è avvenuta ieri sera all'Aquila nel frequentato complesso sportivo 'Verdeacqua', causando l'intossicazione di due persone, un addetto al locale piscina e una impiegata che sono stati portati in ospedale per controlli. Le condizioni non destano preoccupazione. La piscina è stata chiusa per motivi precauzionali e potrebbe riaprire oggi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che sono intervenuti in tute a respiratori, per il ripristino di attrezzature e far tornare normali valori. Secondo quanto si è appreso, si è trattato di uno sversamento di cloro, utilizzato per sanificare l'acqua della piscina, con i presenti, allarmati dal forte odore, che si accorti immediatamente della fuoriuscita lasciando la piscina. Si è reso necessario l'intervento del gruppo specializzato dei Vigili del fuoco.

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Camminata tra gli olivi, il paesaggio dell’olio d’Abruzzo

Fra i borghi, le colline e il profumo del mare. Preziose varietà dop e degustazioni
 

Presentata oggi a Roma, al Ministero dei Beni Culturali, la seconda edizione della Camminata tra gli olivi, che, un passo dopo l’altro, conduce i partecipanti alla scoperta di piante secolari e di un mondo antico in Abruzzo. L’Associazione Nazionale Città dell’Olio riporta infatti alla ribalta la qualità e il valore dell’olio extravergine, degli olivicoltori e dei territori domenica 28 ottobre con nuovi percorsi e suggestive passeggiate alla scoperta dell’eccellenza di un prodotto che modella l’identità stessa del paesaggio, come hanno sottolineato nel corso della conferenza stampa romana Francesco Palumbo, direttore generale del MiBACT, Enrico Lupi, presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, e Carlo Cambi, giornalista e scrittore consulente di Rai Uno Linea Verde.

Nella Regione l’esperienza coinvolge i Comuni di Atri, Controguerra e Sant’Omero in provincia di Teramo, Bugnara in provincia dell’Aquila, Città Sant’Angelo, Moscufo, Pianella e Tocco da Casauria in provincia diPescara, Casoli, Fossacesia e Rapino in provincia di Chieti. Ognuno ha selezionato un percorso tra gli olivi con caratteristiche uniche dal punto di vista storico e ambientale, che documentano il fascino di una produzione indissolubilmente legata a dimore storiche, frantoi e borghi di fascino immutato nel tempo.

123 Comuni in tutta Italia hanno raccolto l’invito dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e, nell’anno dedicato al Cibo Italiano, hanno allestito la propria passeggiata (dai 2 ai 5 chilometri) arricchita da incontri, itinerari, degustazioni sulla scia del successo dell’anno passato. Nel 2017 infatti furono oltre 20.000 i partecipanti in tutta Italia agli eventi organizzati da 121 Comuni.

“Un successo che ci ha regalato la conferma di una scelta e la responsabilità di un percorso che intreccia il valore delle coltivazioni e la preziosa passione dei loro custodi, gli olivicoltori - afferma il presidente delle Città dell’olio Enrico Lupi - Chi cura e chi visita questi luoghi rappresenta ugualmente un investimento per il futuro economico e turistico”.

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio è infatti convinta che lo sviluppo dei territori olivetati può e deve essere strettamente legato a quello dell’oleoturismo, proprio perché, se ben organizzato, il turismo dell’olio può incrementare la competitività dell’olivicoltura tradizionale, diventando una risorsa per l’ambiente, il territorio e i produttori.

GLI ITINERARI – I borghi medievali e il profumo del mare, il vento che sferza le colline e il sole sulla terra generosa. 11 itinerari in terra abruzzese alla scoperta degli olivi danzanti, e delle preziose varietà dop, passeggiando per antiche chiese, boschi secolari, insediamenti romani e ville con pavimenti a mosaico e terme. Le peculiarità della cultivar e della tradizione abruzzese saranno protagoniste anche con degustazioni e esperienze di raccolta.

Per scegliere il proprio itinerario o solo per saperne di più basta un click. È on line il sito www.camminatatragliolivi.it per scaricare subito il programma della giornata e trovare notizie sul territorio, il paesaggio, la storia. E c’è anchela fan page su Facebook e i canali Instagram e Twitter con l’hashtag #camminatatragliolivi che potrà essere utilizzato anche per postare foto dei luoghi e degli eventi così da creare una vera e propria community della giornata.

L’Associazione Nazionale Città dell’Olio, con i suoi oltre 320 soci tutti enti pubblici (Comuni, Province, CCIAA, Parchi e GAL) tutela il territorio olivicolo e si batte per la valorizzazione dei paesaggi e per l’inserimento di aree territoriali olivicole nel prestigioso Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del Ministero delle Politiche Agricole.

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Sanitopoli Abruzzo, la Cassazione rigetta il ricorso di Del Turco

La Corte di Cassazione, seconda sezione penale, ha dichiarato inammissibile il ricorso dell'ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, ed ha confermato la condanna a tre anni e 11 mesi, chiudendo così il processo 'Sanitopoli' in Abruzzo. La Cassazione ha accolto richiesta del sostituto Pg Elisabetta Cennicola, e dichiarato inammissibile il ricorso della difesa di Ottaviano Del Turco che chiedeva una pena più leggera dopo la sentenza della Corte d'Appello di Perugia del 27 settembre 2017 in relazione a cinque episodi di induzione indebita ai danni dell'imprenditore Vincenzo Angelini. È stato considerato inammissibile dai giudici della Cassazione anche il ricorso di Camillo Cesarone, ex consigliere regionale, per il quale i giudici perugini avevano stabilito una pena di 3 anni e 9 mesi. Si chiude così il processo Sanitopoli che, in primo grado aveva visto Del Turco condannato a una pena 9 anni e 6 mesi, pena ridotta poi in appello a 4 anni 2 mesi, ed infine fissata a 3 anni e 11 mesi dalla Corte d'Appello umbra dopo un primo rinvio dalla Cassazione. L'inchiesta Sanitopoli prese avvio dalla denuncia dell'imprenditore della sanità privata Vincenzo Angelini e Del Turco venne arrestato il 14 luglio 2008, quando era presidente della Regione Abruzzo, trascorrendo 28 giorni in carcere, e successivamente due mesi ai domiciliari. 

 

La replica della difesa di Ottaviano del Turco 

All’indomani della conclusione del processo a carico di Ottaviano del Turco, dieci anni dopo l’arresto suo e di molti componenti della sua Giunta Regionale d’Abruzzo, il suo difensore avv. Gian Domenico Caiazza ha dichiarato: «Dieci anni dopo, di quella “montagna di prove” della quale vaneggiava il Procuratore di Pescara è rimasto un pugno di fango. Assolto dalla associazione per delinquere, dalla miriade di abusi e falsi, da 20 delle 25 dazioni di denaro contestate, Ottaviano Del Turco avrebbe dunque ricevuto illecitamente –dei 6 milioni e mezzo originariamente contestati-  850mila euro, non si sa più come, non si sa più perché. Non essendogli stato trovato indosso un solo euro di quel fantomatico denaro, si è ritenuto sufficiente poter desumere il reato dalle foto sfocate e sospette non della dazione del denaro, ma della presunta visita in casa sua dell’imprenditore Angelini. Un galantuomo innocente non può accontentarsi del crollo rovinoso dell’impianto accusatorio: quel pugno di fango è una infamia, una ingiustizia alla quale non possiamo arrenderci. Abbiamo lavorato duramente in questi ultimi mesi, e tra poche settimane depositeremo l’istanza di revisione di questa sentenza ingiusta, alla luce di fatti documentali e testimoniali incontrovertibili. Un pugno di fango è purtroppo sufficiente a distruggere la vita di una persona per bene, che ha onorato e servito da galantuomo le istituzioni della Repubblica; ma noi spazzeremo via anche quello».

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Sequestrati nel pescarese capi abbigliamento falsi della Juventus

Capi di abbigliamento sportivo contraffatti con le effige della Juventus e del calciatore Cristiano Ronaldo sono stati sequestrati dai finanziari del Nucleo Mobile della Tenenza della Guardia di Finanza di Popoli, nell'ambito del dispositivo operativo messo in atto per il contrasto alla contraffazione ed all'abusivismo commerciale hanno concentrato l'attività di controllo nelle zone interne della provincia e nella Val Pescara. A seguito di mirata attività investigativa è stato effettuato un controllo presso un'impresa operante nel settore della serigrafia avente anche un punto vendita di articoli sportivi. E proprio in una delle attività coordinate dalla Procura di Pescara, i militari hanno rinvenuto decine di capi contraffatti. Individuati anche gli apparati tecnici e informatici impiegati per la stampa dei marchi e del nome del noto calciatore sulle maglie, in quello che era utilizzato come un piccolo, ma efficiente centro di duplicazione clandestina. Il titolare dell'azienda coinvolta, un imprenditore italiano, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Pescara per contraffazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni distintivi falsi. 

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Montesilvano, al via i lavori in via Colombo

Migliorare la viabilità e soprattutto la sicurezza stradale. Con questo obiettivo lunedì prenderanno il via alcuni lavori lungo via Colombo. Gli interventi, che avranno una durata di circa 30 giorni, riguarderanno l’allargamento di un tratto della carreggiata dove attualmente è presente una strettoia e l’eliminazione di un’anomalia altimetrica della strada.

Le opere consistono nella scarificazione del manto stradale, con contestuale abbassamento della quota, oltre all’allargamento del tratto interessato.

«Tali interventi -  sottolinea l’assessore alle manutenzioni Paolo Cilli -  sono particolarmente attesi dai residenti oltre che da tutti gli automobilisti che quotidianamente percorrono quella strada. Il dosso presente e la scarsa ampiezza della carreggiata in un determinato punto rappresentavano due problematiche di sicurezza che finalmente oggi possiamo risolvere. Il nostro obiettivo è quello di rendere la città sempre più sicura e questo aspetto riguarda, ovviamente, anche la viabilità. Oltre ai nostri controlli, tramite la Polizia municipale e i nostri tecnici, siamo sempre disponibili a rispondere alle esigenze dei residenti, cercando di trovare ogni volta una soluzione ai problemi che ci rappresentano»

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Il modello Sprar Montesilvano al centro di studi universitari internazionali

Sta diventando un modello da studiare a livello internazionale la soluzione trovata dal sindaco Francesco Maragno al problema immigrazione, attraverso l’adesione alla rete Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

Ultimi, solo in ordine di tempo, le ricerche di una studentessa universitaria della Sorbona di Parigi e la visita in città di alcuni ricercatori di una scuola secondaria regionale della Repubblica Ceca. Non a caso, recentemente anche la prestigiosissima agenzia di stampa internazionale France Press ha indicato Montesilvano come una delle città più virtuose su un tema che è diventato centrale, e lo sarà sempre più, nelle politiche sociali ed economiche dell’intero vecchio Continente.

Il modello Montesilvano sarà al centro della tesi di laurea di Nunzia Morellon, cittadina italiana con passaporto anche francese, dedicata a “Inclusione e integrazione degli immigrati sulla collettività dei territori”. La ricercatrice ha visitato una delle sedi Sprar, nella quale sono inserite alcune donne con i loro bambini e intervistato gli operatori e due beneficiari del progetto: il primo impegnato in attività di manutenzione nel cimitero cittadino, la seconda volontaria in una casa di riposo della città.

Una seconda visita ha visto protagonisti, Markéta Metelková e Pavel Toman, due docenti cechi, accompagnati da Sandra De Thomasis direttore del Csv (Centro di servizio per il volontariato) della provincia di Chieti, si sono soffermati sulle modalità di gestione del progetto, nell’ambito di un programma di condivisione delle buone pratiche sui migranti.  

«L’interesse scientifico», spiega il sindaco Maragno, «che si sta sviluppando giorno dopo giorno è veramente il grande segnale dell’efficacia della progettualità che abbiamo sviluppato per gestire i migranti nel nostro territorio, bilanciando la tutela della sicurezza cittadina, lo sviluppo turistico e commerciale, oltre alle necessità e le aspettative dei migranti stessi. In fatto di immigrazione siamo riusciti, in pochissimo tempo, a ottenere importantissimi risultati per migliorare il benessere dei nostri concittadini. Il 31 maggio 2017, siamo riusciti a sgomberare 48 appartamenti in via Ariosto, a ridosso dell’area turistica. Si trattava di due immobili, che per oltre 20 anni nell'indifferenza delle passate amministrazioni, sono state centrali dedite allo spaccio e alla contraffazione, con conseguenze sulla sicurezza della zona e ancor di più sulla qualità della vita dei montesilvanesi. Inoltre, fino a dicembre 2017, avevamo la presenza di due Cas, Centri di accoglienza straordinaria, in altrettante strutture alberghiere fronte mare, con flussi illimitati di migranti controllati direttamente dalle Prefetture, sui quali l’ente comunale non aveva voce in capitolo. Abbiamo preso una decisione, non restare a guardare per tutelare gli interessi dei montesilvanesi. L’unica possibilità data dalla normativa di riferimento per ridurre notevolmente il numero dei migranti sul territorio era quella di aderire alla rete Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, gestito direttamente dal Comune. Questo ci ha consentito di applicare la clausola di salvaguardia, che esclude differenti tipologie di accoglienza sul territorio. Ciò significa che dagli oltre 500 uomini adulti presenti nei Cas, siamo riusciti a ridurre tale numero a 101 persone, impegnate in lavori nell’ambito della cura del verde, delle manutenzioni del cimitero cittadino e, nel corso dell’ultima stagione estiva, di assistenza nelle due spiagge accessibili della città, affiancando a aiutando i diversamente abili a fruire dei servizi messi a loro disposizione. Il progetto Sprar del Comune di Montesilvano», conclude il primo cittadino, «era stato valutato dal ministero dell’Interno, all’atto della sua presentazione, nell’annualità 2017, come il più corposo e articolato a livello nazionale, a dimostrazione che già sulla carta, tale progettualità si mostrava concreta e ricca di punti di forza».

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Rapina in villa a Lanciano, arrestato il sesto componente della banda

Arrestato un sesto componente della banda che lo scorso 23 settembre aveva assaltato la villa dei coniugi Martelli di Lanciano e mutilato la moglie del professionista: si tratta Marius Adrian Martin, 34enne romeno, con precedenti per associazione a delinquere, reati contro la persona e patrimonio) che nel frattempo si era rifugiato in Romania. Martin è stato preso a Craiova, la Polizia romena: la polizia romena e gli agenti italiani lo hanno rintracciato presso alcuni familiari, così come è emerso da mirate attività di intercettazione telefonica. Il GIP di Lanciano ha firmato un mandato di arresto europeo nei confronti del soggetto, consentendone celermente l'individuazione e la cattura. I carabinieri e il Capo della Mobile di Chieti si porteranno nella località rumena, dove si trova un investigatore del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, per l'attivazione delle procedure di estradizione. 

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