Papa Francesco in piazza San Pietro proclama santo Nunzio Sulprizio

 “La ricchezza è pericolosa”. Sono le parole che Papa Francesco ha scelto per l’Omelia della messa nella quale ha proclamato Santi Paolo VI, monsignor Romero e altri cinque beati. Tutti uniti dall’aver dato la vita per la Chiesa e per gli ultimi. Per celebrare, ha scelto di usare il Calice, il pallio e la pastorale di Paolo VI. E di stringere alla vita il Cingolo ancora insanguinato del martirio di Romero. La ricchezza, ha spiegato Bergoglio, “rende difficile persino salvarsi”. E il problema non è la severità di Dio. Il problema è “il nostro troppo avere, il nostro troppo volere ci soffocano il cuore e ci rendono incapaci di amare”. Il cuore è come una “calamita”, ha detto: “si lascia attirare dall’amore, ma può attaccarsi da una parte sola e deve scegliere, o amerà Dio o amerà la ricchezza del mondo”. Tra i 70mila fedeli raccolti in piazza e arrivati da ogni parte del mondo ci sono anche la Regina Sofia di Spagna, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti del Cile, di El Salvador e di Panama. Anche ai potenti, il Papa ha suggerito che la grazia da chiedere è quella di “lasciare le ricchezze, le nostalgie di ruoli e poteri, le strutture non più adeguate all’annuncio del Vangelo, i pesi che frenano la missione, i lacci che ci legano al mondo”.A Paolo VI “profeta di una chiesa estroversa” e Romero che “lasciò tutto, persino la propria incolumità”, si aggiungono al firmamento della Chiesa anche Francesco Spinelli, Vincenzo Romano, Maria Caterina Kasper, Nazaria Ignazia di Santa Teresa di Gesù e il “nostro ragazzo”, Nunzio Sulprizio, “il santo coraggioso e umile, che ha saputo seguire Gesù nella sofferenza”. Tutti nuovi Santi che, in diversi contesti, “hanno tradotto con la vita la Parola di oggi, senza tiepidezza, senza calcoli, con l’ardore di rischiare e di lasciare”. Li ha adottato come testimonianza del fatto che “Il Signore non fa teorie su povertà e ricchezza, ma va diretto alla vita. Ti chiede di lasciare quello che appesantisce il cuore, di svuotarti dei beni. Non si può seguire veramente Gesù quando si è zavorrati dalle cose”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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