Pescara, gli over 65 sono il 52,2% dei residenti in centro

Immigrati, famiglie ristrette, anziani ma anche, a sorpresa, moltissimi giovani. E’ l’identikit degli abitanti dei centri storici italiani che emerge dalla ricerca condotta dall’Ancsa (Associazione nazionale centri storici e artistici) in collaborazione con il Cresme. I dati, di fonte Istat, si riferiscono al 2011: nei 109 centri storici esaminati sono censiti 174.151 residenti stranieri, il 3,8% dei 4,57 milioni di stranieri residenti in Italia ma e’ l’11% della popolazione residente nei centri storici. Nella parte di citta’ non centro storico la percentuale di stranieri sulla popolazione e’ pari al 7,9%, la media italiana e’ 7,7%. Ovviamente anche qui la situazione si presenta a macchia di leopardo: nei centri storici di Modena, Roma, Brescia, Reggio Emilia, Prato un abitante su quattro e’ straniero. Lo scenario muta nelle citta’ che offrono poche chance di lavoro, come Taranto, Bari, Potenza, Brindisi, Enna: qui la percentuali di stranieri sono bassissime. Ma sono basse anche a Sondrio, a Bergamo Alta, Matera e Salerno. Gli over 65 sono pari al 22,6% della popolazione residente in centro, e’ un valore alto – sottolinea l’indagine – ma inferiore a quello della popolazione anziana che risiede nella parte di citta’ che non e’ centro storico (22,8%) e non distante da quello medio nazionale (20,8%). Pescara, Treviso, Venezia e Siena hanno il maggior numero di anziani, nel centro storico del capoluogo abruzzese gli over 65 sono addirittura il 52,2% della popolazione residente. Palermo, Taranto, Modena e Grosseto sono invece le realta’ dove il processo di “ricentralizzazione” si e’ basato soprattutto sulle fasce demografiche piu’ giovani e in eta’ lavorativa. 

Nella Citta’ Vecchia di Taranto, dove molte attivita’ produttive sono state avviate da giovani, gli anziani sono diminuiti del 31,6%. “Certamente i centri storici si presentano come luoghi dove nascono pochi bambini – sottolinea la ricerca – ma se misuriamo la dinamica tra 2001 e 2011 della popolazione con meno di 15 anni, vediamo come siano in atto interessanti fenomeni di crescita in alcune realta’” ad esempio nel centro storico di Verbania i giovani sono cresciuti del 68,8%, a Prato del 67,8%, a Latina del 37,6%. Di contro il centro storico di Siracusa ha perso nel 2011 il 34,3% dei giovani che c’erano nel 2011, Brindisi il 31,6%, Foggia il 27,7%. Sud, quindi, grande protagonista della crisi delle nascite. Il 73% delle famiglie che abitano i centri storici dei comuni capoluogo e’ di piccolissima dimensione, composta cioe’ da uno o due persone. Il record lo detiene Roma, dove nel perimetro delle Mura Aureliane il 62% delle famiglie e’ composto da una sola persona. Seguono Genova (58,7%), Bologna (58,3) e Perugia (57,9). Il Sud resta il baluardo della famiglia tradizionale: nelle citta’ pugliesi si registra infatti la percentuale piu’ bassa di famiglie uni-nucleari tra i 109 centri storici esaminati, tutte con percentuali attorno a 30%. Ma tutto il Mezzogiorno presenta ancora valori piu’ contenuti rispetto a quelli del Centro-Nord anche se e’ prevedibile che la situazione si adeguera’ rapidamente.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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