Processo all’ex parroco di Spoltore, ascoltati i testimoni della difesa

Nessuno si sarebbe accorto di nulla. E’ quanto emerso dall’esame di quattro testimoni della difesa, in tribunale a Pescara, nell’ambito del processo con rito abbreviato che vede imputato l’ex parroco della chiesa di San Camillo De Lellis, a Villa Raspa di Spoltore, accusato di abusi di natura sessuale nei confronti di un ragazzo all’epoca minorenne. In camera di consiglio sono stati ascoltati alcuni ragazzi che tra l’estate 2011 e quella 2012, arco temporale nel quale si sarebbero consumati gli abusi, frequentavano la parrocchia. I testimoni hanno detto di non aver notato nulla che lasciasse immaginare quanto in seguito denunciato. Nella prossima udienza, il 12 aprile, si terra’ l’esame di un consulente tecnico della difesa, che sara’ chiamato dai legali dell’ex parroco a fornire un parere sulle attivita’ svolte in sede di incidente probatorio.

Il 31 maggio, invece, si terra’ la discussione. La vicenda ebbe inizio nel 2013 quando, su segnalazioni ben circostanziate di abusi di natura sessuale nei confronti di un ragazzo all’epoca minorenne, il vescovo di Pescara Valentinetti decise di sospendere cautelativamente l’ex parroco che lascio’ la parrocchia e si dimise da educatore negli scout dell’Agesci. Nel 2014 inizio’ il processo canonico e contestualmente i genitori del ragazzo decisero di rivolgersi anche alla magistratura ordinaria che affido’ le indagini alla Squadra Mobile di Pescara. Il processo canonico si chiuse con una condanna di divieto perpetuo dello svolgimento di attivita’ parrocchiali con minorenni e con altre pene accessorie, come l’obbligo di 5 anni di vita monacale.

Nel frattempo le indagini indussero il pm della Procura di Pescara, Salvatore Campochiaro, a chiedere il rinvio a giudizio nel 2016, ma l’avvocato del sacerdote, Giuliano Milia, si rivolse alla Cassazione, invocando il principio del “ne bis in idem”, sulla base del quale non si puo’ essere condannati due volte per uno stesso reato. La Cassazione defini’ “inammissibile” il ricorso del parroco e i legali della difesa presentarono lo stesso ricorso al tribunale di Pescara, dove il pm Salvatore Campochiaro e l’avvocato di parte civile Vincenzo Di Girolamo si opposero. Il tribunale, infine, scelse di posticipare la decisione sull’eccezione alle fasi successive del giudizio, quando sarebbero state disponibili le motivazioni della Cassazione. La difesa del sacerdote, a quel punto, avanzo’ la richiesta di rito abbreviato. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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