Sono stati recuperati i corpi dei vigili del fuoco Nico Civitella ed Emanuele Capone, entrambi di 42 anni, morti nella forra del fiume Avello, a Pennapiedimonte, il 30 aprile, mentre erano impegnati in un’escursione. Dopo quasi 70 ore dall’avvio delle ricerche e a oltre 50 ore dall’individuazione dei corpi con numerosi tentativi falliti a causa delle condizioni ambientali e della portata dell’acqua che non permettevano un recupero in sicurezza, l’operazione è riuscita nel pomeriggio grazie a tecniche complesse messe in atto dagli esperti del Soccorso Alpino.
Civitella e Capone, equipaggiati con delle mute da sub, erano in compagnia di altri due colleghi, Giulio De Panfilis, 32 anni, e Gabriele Buzzelli, 48 anni: tutti e quattro appartenenti al Comando Provinciale di Chieti erano liberi dal servizio ed avevano scelto quel luogo impervio, in località Balzolo, per un’esercitazione.
Secondo quanto emerso da una ricostruzione dell’incidente a Capone sarebbe rimasta bloccata una gamba tra le rocce della forra: gli altri tre vigili hanno tentato di aiutarlo, ma ad avere la peggio, oltre allo stesso Capone, sarebbe stato anche Civitella, trascinato dalla potenza delle acque del fiume, la cui portata era elevata a causa dello scioglimento della neve sulla Maiella.
A quel punto, nell’impossibilità di aiutare i colleghi scivolati nella forra, De Panfilis e Buzzelli – finito poi in ospedale per ipotermia e contusioni alle gambe – hanno lanciato l’allarme. I due sono stati soccorsi nella serata di mercoledì, mentre i corpi di Capone e Civitella sono stati individuati la mattina di giovedì primo maggio. Solo oggi è stato possibile recuperare le salme e portarle all’obitorio dell’ospedale di Chieti. Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo da parte della Procura di Chieti che ha già disposto l’autopsia sui corpi delle due vittime: l’incarico per l’esame medico sarà conferito, molto probabilmente, lunedì.