Diciassette persone indagate a seguito dell’inchiesta portata avanti dalla Guardia di Finanza di Pescara sul cash point abusivo creato da un tabaccaio di Montesilvano che, in cambio di provvigioni, monetizzava gli importi caricati sulle card rilasciate ai percettori di reddito di cittadinanza.
Oltre al titolare della tabaccheria sono indagati anche due collaboratori di 50 e 45 anni e 14 percettori del reddito di cittadinanza tra i 22 e i 52 anni originari delle province di Pescara, Teramo e Chieti, nonché due stranieri originari del Senegal e della Romania. Nell’ambito delle indagini è emerso come il titolare dell’esercizio avrebbe trasformato in un vero e proprio ”bancomat”, da cui poter prelevare denaro contante esibendo la relativa carta e simulando l’acquisto di beni o servizi di prima necessità. I percettori del reddito di cittadinanza ricorrevano a questa forma illecita di cash dispenser per aggirare le limitazioni imposte dalla legge all’utilizzo delle card.