Regione Abruzzo e Adsu condannate a pagare 1,2 milioni di risarcimento ai familiari di una vittima della casa dello studente

Il Tribunale civile dell’Aquila ha condannato la Regione e l’Azienda per il diritto allo studio (Adsu), di proprietà dell’ente regionale, al pagamento di un milione e 200 mila euro ai familiari di Hamade Hussein (conosciuto come Michelone), uno degli otto giovani che hanno perso la vita nel crollo della Casa dello studente avvenuta il 6 aprile 2009 nel tragico terremoto che ha distrutto il capoluogo e il suo circondario. Il processo penale di una delle storie simbolo della tragedia dell’Aquila ha portato alla condanna, in via definitiva, di quattro persone, tra cui tecnici e un funzionario dell’Adsu.

Nella sentenza sulla casa dello studente, fermo restando – afferma il giudice – la responsabilità dei quattro già condannati in sede penale e premettendo che debba escludersi il carattere eccezionale o anomalo del sisma, tale da renderlo cioè un evento imprevedibile e pertanto imprevedibile, sussiste la responsabilità dei due enti ai sensi dell’articolo 2053 del codice civile: la Regione in quanto proprietaria dell’edificio e l’Adsu (azienda per il diritto allo studio) che l’aveva in comodato d’uso con obbligo di manutenzione ordinaria e straordinaria. L’articolo 2053 – è scritto nella motivazione – pone in capo al proprietario la responsabilità per i danni derivanti dalla rovina di un edificio – fattispecie cui è con ogni evidenza riconducibile il crollo della Casa dello studente – a meno che non provi che essa non dipende da vizio di costruzione o difetto di manutenzione”. “La responsabilità ha carattere oggettivo e si basa sulla circostanza che chi dispone del potere, materiale e giuridico, di controllo e di intervento sull’immobile, è tenuto a rispondere dei danni che esso cagiona”. 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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