Resta in prognosi riservata il chirurgo assalito in casa a Lanciano

E’ ancora in prognosi riservata, a causa di un gravissimo trauma cervicale, il dottor Carlo Martelli di Lanciano, sequestrato e picchiato ieri nella sua villa insieme alla moglie Niva Bazzan a cui hanno parzialmente tagliato il lobo dell’orecchio destro con una piccola roncola. La donna dal servizio multidisciplinare del Pronto Soccorso è ora ricoverata all’Utic per controlli cardiaci. Nelle prossime ore, al termine di ulteriori esami diagnostici per entrambi i feriti, è previsto un bollettino medico che sarà diramato dalla direzione sanitaria dell’ospedale Renzetti di Lanciano.

Il dottor Carlo Martelli sarà sottoposto ad ulteriori indagini diagnostiche per verificare se possono esserci sviluppi sul grave trauma cervicale che ha subito a seguito dei ripetuti pugni ricevuti dai rapinatori. L’esame è importante in quanto nel canale cervicale transitano tutti i nervi e i chirurghi vogliono accertare che non ci siano compromissioni che possano causare eventuali danni neurologici. Nel frattempo gli uomini della Scientifica di Ancona continuano a passare al setaccio la villa e le due auto della famiglia Martelli che i banditi hanno utilizzato per fare dei prelievi con delle carte di credito. Si cercano inoltre, anche attraverso il luminol, le impronte digitali e tracce biologiche lasciate dai malvivent

 “E’ stato come un film dell’orrore quanto accaduto e provo una grande sofferenza interiore e se ci ripenso ogni tanto mi viene da piangere”, ha detto Carlo Martelli nel letto del reparto chirurgia. “Io e mia moglie eravamo convinti che saremmo stati fatti fuori per questo non ho pensato cosa conservare in mente per poi riferirlo. L’assalto dei rapinatori è stato fatto con una violenza di principio, stile militare. Tornerò in quella casa perché è la mia casa ed è confinante con l’abitazione della mia famiglia di origine. Se avessi la possibilità di prendere misure di difesa di certo non acquisterei mai un’arma per sparare a qualcuno per difendermi. Non ne sono capace. Una pistola la prenderei solo per fare il tiro al piattello. Se avessi avuto in casa una pistola in quelle condizioni entrambi legati mani e piedi, certo non avrei potuto prenderla e se l’avessero trovata probabilmente sarebbero stati loro a sparare a noi. L’unico malvivente che ha parlato, con un discreto accento italiano, era sanguinario e il più violento di tutta la banda. E’ stato lui a tagliare l’orecchio a mia moglie dopo avermi tirato l’ennesimo pugno che mi ha tramortito per questo non ho visto il momento dell’amputazione e solo successivamente quando mi sono ripreso ho visto il sangue zampillare dal viso di mia moglie. Un altro dei rapinatori è stato invece più gentile avendo preso una bottiglia d’acqua e due bicchieri per poterci dissetare. Io non l’ho presa perché non riuscivo a deglutire mentre mia moglie è stata imboccata da lui”.

Intanto si è svolto un vertice alla Procura di Lanciano coordinato dal Procuratore Capo Mirvana Di Serio: al summit investigativo partecipano gli uomini dello Sco giunti da Roma e i dirigenti della Questura di Chieti e Commissariato di Lanciano. La polizia sta analizzando anche i filmati delle telecamere in entrata e uscita da Lanciano. Si sta analizzando l’auto Yaris della moglie di Martelli utilizzata per fare i prelievi al bancomat e la Fiat Sedici del dottor Martelli con cui i rapinatori sono fuggiti e ritrovata ieri sera in contrada Serre di Lanciano via di fuga verso la Val di Sangro e il casello A 14

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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