Ricostruzione a L’Aquila, fissati i rinvii a giudizio per i puntellamenti

Appalti affidati con un presunto giro di tangenti direttamente per puntellare gli edifici danneggiati nel terremoto del 2009, pagamenti gonfiati rispetto ai materiali poi impiegati e richieste di denaro per tacere negli interrogatori ai pm dettagli di alcune vicende illegali scoperte. Per questi motivi il giudice per l’udienza preliminare dell’Aquila Guendalina Buccella ha rinviato a giudizio gli imputati nell’ambito dell’indagine “Redde rationem” della Procura dell’Aquila.

Il processo e’ stato fissato per il prossimo 5 ottobre.

L’inchiesta, all’epoca, fece scalpore visto che sui puntellamenti, cioe’ la messa in sicurezza degli edifici lesionati dal terremoto, si e’ sviluppato un mega appalto di 500 milioni di euro affidati direttamente, senza bando di gara, dai vari enti pubblici. I nove sono accusati a vario titolo in concorso tra loro in abuso d’ufficio, subappalto irregolare, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d’ufficio, estorsione.

Il prossimo 5 ottobre andranno alla sbarra l’ex consigliere e assessore comunale del Pdl Pierluigi Tancredi, Mauro Pellegrini, Giancarlo Di Persio dell’impresa Dipe, impegnata nella ricostruzione, i progettisti Roberto Scimia, Roberto Arduini e Michele Giuliani, Concetta Toscanelli, moglie di Tancredi, l’imprenditrice Daniela Sibilla e il procacciatore d’affari Nicola Santoro. Rinviata a giudizio anche la societa’ Dipe, attualmente commissariata dal tribunale. Il gup ha prosciolto da tutte le accuse 5 persone: Mario Di Gregorio, Carlo Cafaggi, Giuseppe Galassi, Simonetta D’Amico e Antonio Lupisella. I cinque escono dall’inchiesta. Non luogo a procedere, ma solo per alcuni capi di imputazione, per alcuni dei nove che a ottobre andranno a processo per altre accuse: Pellegrini, Di Persio, Toscanelli, Sibilla e Arduini. La posizione degli imprenditori Maurizio e Andrea Polisini verra’ discussa il prossimo giugno: la loro posizione e’ stata stralciata dalle altre in quanto i termini processuali sono stati sospesi per via della loro residenza nel Teramano, nel “cratere” del terremoto 2016

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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