Un intervento di alta complessità è stato portato a termine con successo all’ospedale Mazzini di Teramo. Compiuta l’estrazione degli elettrocateteri di un pacemaker infetto in un paziente di 67 anni. Si tratta di una procedura ad alto rischio, necessaria in caso di infezione diffusa del dispositivo, condizione che può risultare fatale se non trattata.
L’operazione, condotta dagli elettrofisiologi Manuel Conti e Paolo Serra in collaborazione con l’équipe di Cardiochirurgia, si è svolta nella sala cardiochirurgica della Uoc di Cardiochirurgia diretta da Filippo Santarelli. Hanno preso parte anche anestesisti, perfusionisti, tecnici e personale infermieristico, garantendo un approccio multidisciplinare in grado di affrontare le possibili complicanze.
La procedura, mini-invasiva ma a rischio di gravi conseguenze come la perforazione di cuore e vasi, è stata completata con la rimozione totale dei cateteri infetti. Stabilizzato il quadro clinico, il paziente è stato sottoposto all’impianto di un pacemaker senza fili di ultima generazione ed è stato dimesso in buone condizioni.
Grazie alla collaborazione tra i reparti di Cardiochirurgia, Cardioanestesia (diretta da Marco Cargoni) e Cardiologia (guidata da Franco De Remigis), l’ospedale di Teramo è oggi in grado di eseguire interventi di questo livello, evitando ai pazienti abruzzesi di doversi rivolgere a strutture fuori regione.