Sentenza Rigopiano, la Camera Penale di Pescara deplora le reazioni in Aula

“La Camera Penale di Pescara condanna fermamente l’episodio accaduto e sarà sempre dalla parte di chi esercita la giurisdizione con serenità, terzietà, equidistanza e secondo i principi costituzionali del giusto processo, contro i violenti e gli agitatori di turno”. E’ la conclusione di una nota diffusa dalla Camera Penale di Pescara all’indomani della sentenza nel processo per la tragedia dell’hotel Rigopiano, travolto da una valanga il 18 gennaio 2017. “Coloro che credono nello Stato di diritto – si legge all’inizio della nota – ritengono che l’Aula del Tribunale sia sacra perché luogo in cui si amministra la Giustizia e si celebrano processi secondo i principi costituzionali e secondo diritto, che contemplano la critica delle sentenze nelle forme di rito, giammai comportamenti violenti, oltraggiosi e minacciosi. Nella giornata di ieri, al momento della lettura del dispositivo relativo al cosiddetto processo ‘Rigopiano’, abbiamo dovuto assistere a un’indecente aggressione alla persona del Giudice da parte di alcune parti civili, evidentemente insoddisfatte dell’esito del processo. Siamo fermamente convinti del fatto che nessun esito processuale possa giustificare condotte di violenta aggressione verbale e di plateale minaccia all’incolumità fisica dei soggetti processuali e non possiamo non stigmatizzare il fatto che le manifestazioni di inciviltà siano state, di fatto, tollerate per lungo lasso di tempo”.

“La diversità di opinioni sui temi trattati nei singoli processi, la legittima critica ai provvedimenti e anche l’asprezza dei dibattiti processuali – prosegue la nota della Camera Penale – non dovrà mai più degenerare nell’oltraggio alla sacralità dell’Aula. Dobbiamo, inoltre, evidenziare come nel tempo è maturata un’idea della giurisdizione cui si plaude solo se applica cautele, se somministra condanne e se attua repressione, con un’informazione giudiziaria che troppo spesso pare sbilanciata a favore degli accusatori e concentrata nel descrivere precipuamente gli esiti delle attività investigative. Ci auguriamo che in relazione a quanto accaduto anche la magistratura associata, spesso pronta a lamentare attacchi alla sua autonomia, non resti in silenzio quando si tratta invece di difendere un Magistrato che, sull’onda del populismo più becero, viene aggredito, minacciato e oltraggiato per l’esercizio della funzione”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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