Truffe sul superbonus, 7 arresti tra Marche e Abruzzo e sequestri di beni per 2,6 milioni

Un imprenditore albanese residente a Tolentino e un architetto di Martinsicuro sono finiti in carcere e cinque persone sono agli arresti domiciliari; un commercialista e’ stato radiato dall’albo, e sono indagati un consulente del lavoro e tre familiari dell’albanese.

Questo è il bilancio dell’operazione ‘110% Plus’, coordinata dalla procura di Macerata e condotta da carabinieri e guardia di finanza, che hanno sequestrato beni per 2,6 milioni di euro sequestrati su disposizione del gip. Le persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, dei reati di trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio, associazione per delinquere e altri ancora. Gli investigatori ritengono di aver smantellato un’associazione per delinquere dedita alle truffe in materia di sismabonus ed ecobonus. Si sono svolti gli interrogatori di garanzia delle due persone finite in carcere nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno su una presunta frode nell’ambito delle agevolazioni fiscali del Bonus ristrutturazioni facciate e bonus 110%. Entrambi – un amministratore di condomini e il titolare di un’impresa di costruzioni – hanno spiegato al giudice delle indagini preliminari del tribunale di Ascoli Annalisa Giusti di non aver mai avuto intenzione di truffare nessuno e che la dichiarazione di fine lavori era finalizzata a soddisfare le banche che, per accettare la cessione del credito e finanziare l’impresa costruttrice, chiedevano tale certificazione. In sostanza, secondo la difesa, si sarebbe trattato di meri problemi di liquidità che impedivano di completare i lavori e che, per essere sbloccati, necessitavano del ricorso a questa procedura. Il costruttore ha chiesto la scarcerazione o quanto meno la concessione dei domiciliari; istanza che domani farà anche l’amministratore di condomini. I due restano per il momento in carcere. Nell’inchiesta sono coinvolte altre due persone, un architetto di Martinsicuro il cui interrogatorio di garanzia è stato rinviato, e un architetto di Ascoli Piceno nei cui confronti è stata disposta dal gip quale misura cautelare solo la sospensione dalla professione per un anno.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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