Unicef, a L’Aquila disturbi alimentari più diffusi

Uno studio realizzato dall’Unicef Abruzzo e pubblicato sul Journal of Nutritional Health and Food Science, attesta che i profili di rischio legati ai disturbi alimentari sono piu’ elevati tra i ragazzi che vivono nella zona del cratere Aquilano che nelle altre localita’ della regione. I traumi generati dal terremoto, in sostanza, continuerebbero ad esercitare un’influenza nefasta sulla salute dei piu’ giovani. “Il terremoto e’ finito, ma esiste ancora nelle vite delle persone – dice Annamaria Cappa Monti, presidente regionale dell’Unicef, a margine della conferenza di presentazione che si e’ tenuta questa mattina a Pescara -. Soprattutto i piu’ piccoli si sentono soli e abbandonati, si sono ritrovati senza una casa e senza amicizie, e tutto questo ha minato a fondo la loro psiche, tanto che anche il consumo di sostanze alcoliche in quelle zone inizia in eta’ piu’ bassa”. Secondo la presidente dell’Unicef non e’ stato fatto abbastanza per restituire ai piu’ giovani un clima di normalita’.  “Con la ricostruzione sono state realizzate tante splendide opere – rimarca Cappa Monti – ma tutti gli studi psicologici dicono che la prima cosa da fare e’ ricostruire sulla base delle esigenze dei bambini e dei ragazzi”. Lo studio e’ stato realizzato su un campione di 434 studenti con un eta’ compresa tra i 13 e i 14 anni. I disturbi alimentari presi in esame sono l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Dal confronto tra i ragazzi che vivono nella provincia dell’Aquila e quelli che risiedono nella fascia costiera emerge, in particolare, che tutti i valori relativi alle scale di rischio di disturbo alimentare, alle scale psicologiche e ai punteggi compositi di rischio di disturbo alimentare, risultano piu’ elevati nel primo caso. Per scale di rischio di disturbo alimentare si intendono l’impulso alla magrezza, bulimia e insoddisfazione per il corpo, mentre le scale psicologiche si riferiscono a bassa autostima, alienazione personale, insicurezza interpersonale, alienazione interpersonale, deficit interocettivi, disregolazione emotiva, perfezionismo, ascetismo e paura della maturita’. I punteggi compositi di rischio di disturbo alimentare, infine, riguardano inadeguatezza, problemi interpersonali, problemi affettivi, ipercontrollo e disadattamento psicologico generale.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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