“La dinamica del Pil italiano nel 2° trimestre 2023 è stimata molto debole, quasi ferma, come sintesi della flessione di industria e costruzioni e del proseguire della crescita (moderata) nei servizi”. E’ quanto emerge dalla congiuntura flash di Confindustria di luglio, che per il terzo trimestre ha attese “poco più positive”. Il prezzo del gas “ha esaurito la caduta e galleggia poco sopra i minimi, ma l’inflazione scesa solo in parte ha indotto la Bce – spiegano gli industriali – a rialzare ancora i tassi, peggiorando le condizioni creditizie”. Intanto, il traino estero all’export di beni “si è arrestato”. Se infatti a maggio si è attenuata la riduzione dell’export italiano (-0,3% a prezzi correnti), continua a pesare il forte calo della domanda dei paesi Ue (-1,7%) mentre resta buona la performance extra-Ue (+1,2%). I beni strumentali registrano il calo più forte (-2,6%), dopo gli energetici. Prospettive negative per i prossimi mesi dagli ordini esteri delle imprese manifatturiere, che a luglio hanno toccato il minimo da gennaio 2021 (-20,6 il saldo). Recupera, solo in parte, il commercio mondiale a maggio (+0,3%).
“L’inflazione italiana continua la discesa grazie al prezzo del gas poco sopra i minimi (32 euro/mwh) che ha infine riportato i prezzi energetici al consumo su ritmi moderati (+2,1%)”. E’ quanto emerge dalla congiuntura flash di Confindustria di luglio, che segnala come sui prezzi alimentari resti una “dinamica alta ma in frenata” (+10,7% da un picco di 12,9%) grazie alla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, in flessione negli ultimi due mesi. I prezzi core, infine, “rallentano (+4,7% da +4,9%), più per i beni che per i servizi, ma il processo – avvertono gli industriali – è solo agli inizi”.