Dazi, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo lancia l’allarme per l’economia regionale

I dazi annunciati all’Unione Europa dagli Stati Uniti potrebbero diventare “un grosso danno per l’economia regionale”. Lo sottolinea in una nota Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo.

“Un dazio al 30% – rileva – più che una politica protezionistica, sembra essere un vero e proprio embargo”. Il Montepulciano d’Abruzzo è tra le denominazioni leader nel settore popular, ovvero quello che vede i vini sugli scaffali a un costo che si aggira tra i 15 e 20 dollari a bottiglia.

“Una tassazione così alta – osserva Nicodemi – rappresenterebbe un incremento di costo ingiustificato e metterebbe fuori gioco tutta la denominazione. Gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato nelle esportazioni del vino d’Abruzzo. Il giro d’affari è troppo vasto, quindi sarebbe impossibile rimpiazzarlo con qualunque altro tipo di mercato, anche gli emergenti che dimostrano interesse verso il Montepulciano d’Abruzzo”.

E’ preoccupante per Nicodemi, anche l’invito di Trump a delocalizzare le produzioni negli Usa, per avere in cambio una rivisitazione dei dazi: “siamo disarmati – osserva – perché il settore agroalimentare che produce seguendo i disciplinari Dop e Igp è ovvio che non può spostare le produzioni altrove”.

Per Nicodemi va seguita la strada del dialogo: “confido nel ministro Francesco Lollobrigida e nella presidente Giorgia Meloni, insieme al governo europeo, affinché facciano capire che, se sulla bilancia commerciale oltre ai beni inseriamo anche i servizi, allora il peso non è più così squilibrato, come gli Usa vogliono far credere, verso l’Europa. Il quadro cambierebbe completamente e allora anche i dazi potrebbero essere riportati a livelli più accettabili”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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