“Sono piu’ di mezzo milione le imprese di giovani con meno di 35 anni oggi presenti in Italia. Un numero importante, pari all’8,7% di tutto il sistema produttivo nazionale anche se in calo di 80mila unita’ rispetto a 5 anni fa”. E’ quanto emerso a margine dell’Assemblea di Unioncamere, tenutasi oggi a Roma. Secondo le Camere di commercio italiane, questi dati dimostrano quanto sia “fondamentale mettere in campo azioni forti e decise sostenute dalle risorse del Next Generation Eu, capaci di invertire la rotta e restituire fiducia alle nuove generazioni”. Alla perdita di 80mila imprese giovanili hanno contribuito soprattutto alcuni dei settori piu’ tradizionali, a partire dal commercio, che conta 35mila imprese di under 35 in meno, e dalle costruzioni (-29mila). Il settore della ristorazione perde quasi 5mila imprese di under 35, la manifattura invece 7mila. Nel mondo dei servizi, a mancare all’appello sono soprattutto le attivita’ ausiliarie dei servizi finanziari (quasi 2mila in meno), le imprese giovanili che si occupano di Tlc, di Trasporto terrestre mediante condotte e di attivita’ sportive e di intrattenimento, tutte con riduzioni intorno alle mille unita’. A determinare questa riduzione e’ stato anche il progressivo calo delle iscrizioni di nuove imprese guidate da giovani, passate dalle 119mila registrate tra gennaio e settembre 2015, alle 65.300 dello stesso periodo di quest’anno. Tra le regioni, solo il Trentino Alto Adige regista in questi cinque anni un incremento delle imprese guidate da under 35: le sue 9.300 imprese sono il 2,4% in piu’ del settembre 2015. Marche (-20,6%), Toscana (-19,8%) e Abruzzo (-18,4%) sono le regioni che in termini relativi hanno visto le riduzioni piu’ cospicue del numero dei giovani imprenditori. Campania (-7,9%), Basilicata (-8%), e Sardegna (-11,3%) quelle che registrano una contrazione minore.
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