Gli investimenti delle imprese potrebbero ridursi di 65 miliardi di euro con conseguenze sulla sostenibilità del nostro Paese. È quanto emerge dal Rapporto Italia Sostenibile elaborato da Cerved che ha valutato gli effetti dell’emergenza sanitaria su occupazione e investimenti delle imprese al 2021. Una crisi che potrebbe toccare soprattutto il Mezzogiorno, ampliando ulteriormente i divari relativi alla digitalizzazione, alla tutela del territorio, all’inquinamento. Combinando il livello di digitalizzazione con la riduzione degli investimenti delle imprese, è possibile individuare i territori in cui è necessario il maggiore supporto per avviare la transizione digitale: risultano critiche molte aree del Mezzogiorno come Messina, Agrigento, Caltanissetta, Trapani e Barletta. Dal punto di vista della sostenibilità ambientale, le situazioni più critiche si potrebbero manifestare a Messina, L’Aquila, Trapani, Taranto e Crotone sul fronte della gestione delle scorie e dei rifiuti. A Vibo Valentia, Reggio Calabria, Catanzaro e Isernia potrebbero mancare le risorse per investimenti per rendere il territorio più sostenibile dal punto di vista idrogeologico e sismico. Infine i divari nella riconversione energetica potrebbero ampliarsi in zone come Sassari, Agrigento, Trapani, Nuoro, Isernia e Campobasso.
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