Rapporto Eurispes, precarietà lavorativa è una paura degli italiani

Precarieta’ lavorativa (13,8% del campione) e conflitti internazionali (12,8%) sono fra le principali preoccupazioni degli italiani. Secondo il rapporto Italia 2024 dell’Eurispes, le altre paure riguardano la la possibilita’ che si ammalino le persone care (12,5% vs 18,1% dello scorso anno), l’aumento di luce, gas e affini (12,3% contro il 16,3% del 2023), il possibile coinvolgimento dell’Italia nei conflitti internazionali (10,2%). Il 72,6% dei rispondenti crede “poco” o “per niente” che questo Governo sara’ in grado di risanare i conti pubblici (erano il 77,2% nel 2023); di tutelare il Paese dal terrorismo internazionale (59,1%, gli sfiduciati erano il 65,8% nel 2023), di contrastare la microcriminalita’ (61,8%, erano il 65% lo scorso anno) o la criminalita’ organizzata (62,1% rispetto al 66,4% del 2023). La maggioranza (il 64,9%; -3,5% rispetto alla rilevazione precedente) non crede che questo Governo sara’ in grado di rilanciare i consumi, o di gestire la crisi immigrazione (68,3%; -2,6%). In linea con quanto emerso dalla precedente rilevazione, il 68,6% crede poco o per niente che l’Esecutivo sapra’ combattere la disoccupazione, o dare prospettive ai giovani (70,7%; -2,4%), ne’ sostenere la natalita’ nelle famiglie italiane (63,4%). Anche la possibilita’ di aumentare i diritti dei cittadini (70,2%) e di costruire un rapporto collaborativo tra maggioranza e opposizione (74,7%) trovano un diffuso scetticismo. 6 italiani su 10 (60,7%) esprimono sfiducia nella capacita’ dell’Esecutivo di affermare il ruolo dell’Italia nella politica internazionale, mentre il 53,3% non e’ convinto della capacita’ di sostenere il Made in Italy nel mondo. Infine, una quota maggioritaria esprime sfiducia anche nella possibilita’ che questo Governo possa portare a termine una buona riforma elettorale (69%).
Il 39,1% degli italiani pensa che non sia ancora il caso di parlare di Terza Guerra Mondiale come affermato da Papa Francesco, ma che ci sia un rischio concreto. Il 26,2% e’ invece d’accordo, mentre il 13,6% non pensa che ci sia un rischio concreto. Infine, il 21,1% dei rispondenti non ha un’opinione precisa. Il 36,2% ritiene che in questo momento storico le spese per la Difesa rappresentino un costo, il 30,5% le vede invece come un investimento. Non ha un’opinione in merito, invece, 1 italiano su 3 (33,3%). Ancora sui temi della sicurezza e della Difesa, gli italiani sono divisi sulla possibilita’ di ripristinare il servizio militare di leva per i giovani: si dichiara infatti favorevole il 50,2% degli italiani, contrario il 49,8%. Una percentuale piu’ alta (54,4%) e’ invece favorevole ad addestrare volontari che, in caso di necessita’, possano essere attivati per affiancare le Forze armate, mentre la maggioranza degli italiani (61,9%) e’ contraria al reclutamento obbligatorio al servizio militare tramite normativa o disposizione straordinaria, in vista della possibilita’ di difendere il Paese. Inoltre, sul tema gli italiani si dichiarano contrari (59,3% contro il 40,7%) anche all’incremento della spesa militare per garantire dotazione adeguata alla difesa del Paese. Il 60,4% dei rispondenti e’ contrario alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. In maggioranza, gli italiani si dicono contrari anche alla reintroduzione del Reddito di Cittadinanza (61,2%) e al prolungamento del Superbonus per l’edilizia (58,5%). Il 52,7% del campione e’ contrario all’ipotesi di fissare il limite di velocita’ di 30 Km/h all’interno dei centri urbani, mentre il 64,6% si dichiara favorevole all’introduzione dell’educazione finanziaria a scuola.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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