Viaggiare a Natale e Capodanno comporta aumenti significativi dei prezzi rispetto ai periodi ordinari. È quanto rilevato dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori, che ha confrontato le tariffe di bus, treni e aerei applicate nell’ultima settimana di ottobre con quelle previste tra il 23 dicembre 2025 e il 5 gennaio 2026. I rincari medi sulle tratte considerate raggiungono il +56% per i bus, il +48% per i treni e il +9% per i voli.
Sono state registrate variazioni particolarmente marcate sui collegamenti a lunga percorrenza. Per i bus, il picco riguarda la tratta Milano–Reggio Calabria, con un incremento del +285% per l’andata. Significativi anche i rincari da Bologna a Bari (+241%) e da Milano a Bari (+123%). Sul fronte aereo, la maggiore differenza si registra sulla tratta Roma–Catania, con aumenti del +36% per l’andata e del +26% per il ritorno. Per i treni, le variazioni più elevate riguardano Torino–Reggio Calabria, con +195% per l’andata e +81% per il ritorno.
Federconsumatori evidenzia che i rincari interessano soprattutto le tratte utilizzate da studenti e lavoratori fuori sede che rientrano per le festività. L’associazione sottolinea come tali aumenti rendano difficile per molte persone raggiungere le proprie famiglie, salvo ricorrere a soluzioni alternative come l’auto condivisa. L’organizzazione annuncia una nuova segnalazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, a Mr. Prezzi e all’Autorità di regolazione dei trasporti, chiedendo verifiche e sanzioni per fenomeni ritenuti speculativi.
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