Scastiglia (Cna): ristori vanno rapportati ai cali di fatturato

 “I ristori previsti per le attivita’ commerciali ed artigianali devono superare il meccanismo inadeguato dei cosiddetti ‘codici Ateco’ ed essere invece rapportati al calo di fatturato, che resta l’unico strumento per valutare davvero lo stato di salute di un’impresa”. Lo afferma Letizia Scastiglia, direttore della Cna provinciale di Chieti, secondo cui “la denuncia della grave condizione di disagio vissuta da commercianti ed artigiani, soprattutto nei centri piu’ grandi del nostro territorio, costretti alla chiusura dalle nuove misure adottate per il contenimento della pandemia o alle prese con drastici cali del fatturato, impongono un profondo ripensamento dei criteri di assegnazione dei ristori: con la ‘zona rossa’ diventa superata la distinzione tra le attivita’ chiuse per ordinanza e quelle che, pur rimanendo aperte, vedono il proprio giro d’affari fortemente ridimensionato se non quasi azzerato”. A detta di Scastiglia, dunque, di fronte a questa nuova situazione, “che cambia drasticamente il quadro che abbiamo di fronte, i meccanismi sin qui individuati nei decreti del Governo, come ha giustamente osservato la Cna Nazionale, non riescono a dare adeguata tutela alle imprese, autonomi e professionisti che compongono le filiere colpite dalle misure restrittive. Il crollo della domanda sta interessando aree sempre piu’ estese di attivita’, e questo rende del tutto inadeguato il meccanismo individuato attraverso i ‘codici Ateco’”.

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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