A livello nazionale il 27,5% gli studenti di famiglie svantaggiate in III media hanno bassi apprendimenti (contro il 4,5% dei coetanei avvantaggiati). La relazione emerge anche a livello locale, confrontando redditi e risultati Invalsi e Crotone è il territorio con i livelli di apprendimento più bassi e primo per quota di contribuenti con meno di 10mila euro. E’ quanto emerge da una analisi dell’Osservatorio povertà educativa realizzati dalla Fondazione Openpolis con l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Inoltre incidono anche fattori di carattere culturale: ad esempio in una famiglia dove i genitori non leggono, anche i figli saranno meno spesso lettori. Infatti, secondo dati Istat del 2021, il 77,4% di minori figli di lettori leggono. Quando nessuno dei genitori legge, la quota scende al 35,4%.
Chi nasce in una famiglia svantaggiata dal punto di vista socio-economico-culturale, quondi, resta più spesso indietro. “Per questo motivo, è prioritario garantire a tutti – a prescindere dal reddito e dalla condizione familiare – parità di accesso alle opportunità educative. Dai servizi per l’infanzia all’accesso ai luoghi della cultura o a quelli per fare sport – si legge in una nota -. Senza interventi di questo tipo le disparità, già ampie, rischiano di allargarsi ulteriormente”. Dalla ricerca emerge che in terza media, quasi il 19% degli studenti che vengono dalle famiglie nella fascia socio-economico-culturale più elevata raggiungono il livello massimo (il quinto) nelle competenze in italiano. Al contrario, la quota crolla al 7,1% tra gli alunni di condizione familiare medio-bassa e addirittura al 3,4% tra quelli di condizione bassa. Il 27,5% degli studenti svantaggiati in III media si attesta sul livello più basso nelle prove Invalsi di italiano.