di Angelo Orlando*
II-il Vangelo e i conti(?) della sanità: tra “pagliuzze”-poche-e “travi”-molte-: Matteo 7,1-5 : “1-Non giudicate se non volete essere giudicati”, questo quando “ non prevenire obbliga a curare”!
Con la l. r. 9 del 24 giugno 2024 è iniziata, nel delirio di mezza estate, la caccia al
colpevole, ai colpevoli, del disastro finanziario della sanità in Abruzzo.
L’inchiesta ha prodotto questi risultati:
– Il Consiglio regionale, con l’altisonante “vincolante” ha commissariato
l’assessore Verì e, conseguentemente, il responsabile della scelta, il Presidente
Marsilio,
– l’assessore ha immediatamente “inquisito” i Direttori generali delle Asl abruzzesi,
prima concedendo 15 giorni per la presentazione di un piano di rientro,
successivamente, dopo la bocciatura delle prime proposte, concedendo altri 30
giorni,
– i Direttori hanno diversificato gli obiettivi dell’inchiesta e il direttore dell’Asl
Lanciano-Vasto-Chieti ha immediatamente chiamato a rapporto i medici di
medicina generale, con un confronto one-to-one, mettendoli di fronte allo
spettro della qualifica di “altospendente”,
– qualcuno, poi, anzi più di qualcuno che al giuramento di Ippocrate e all’articolo
32 della Costituzione, antepone le nebbie della gestione finanziaria, con una
tempestività degna di miglior sorte, ha comunicato a fragili, vulnerabili, anziani,
dipendenti pubblici e privati, insomma a coloro che certamente contribuiscono
tra l’89 e il 92% all’addizionale Irpef regionale per il finanziamento del sistema
sanitario regionale, la transizione al mondo “ scandito e generico” delle terapie!
(allucinante il fatto che la burocrazia calpesti il diritto alla salute di deboli che
vivono isolati, senza avere neppure il privilegio di un “camion di salute mobile”,
che costa 5 milioni di euro, mentre se ne dovrebbero spendere 137 milioni per la
pulizia di ospedali, probabilmente inefficienti, 54 milioni per norme antincendio
per le stesse cattedrali, 109 milioni e rotti per un’assistenza domiciliare in cerca
di attori funzionali!).
Strategia funzionale alla soluzione del problema? Assolutamente no!
Nella tabella in testa trovate il quadro completo dei bilanci preventivi e consuntivi
delle Asl abruzzesi e della GSA -sotto la voce regione- dal 2019 al preventivo 2024
(fonte OpenBDAP).
Guardiamo ora nello specifico i dati riferiti alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti:
Come è possibile che la somma dei preventivi delle Asl nel 2023 sia pari a 7529,54
€, mentre il consuntivo segna-118.045.303,15 €?
Chi analizza e fustiga i conti finali, ha mai analizzato la discrepanza tra le previsioni
e le conclusioni?
Il Decreto Lgs. 23 giugno 2011, n.118 ( TITOLO II- Principi contabili generali e
applicati per il sistema sanitario) detta “Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle regioni e gli enti locali e dei
loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n.42”, la
legge del federalismo fiscale.
Non ci sono, poi, gli articoli da 2423 a 2428 del codice civile a regolare
l’impostazione dei bilanci?
Leggete ora cosa è scritto all’articolo 9 ( Modifiche alla l. r. 146/1996) della l.r.
5/2023:
“… “La mancata trasmissione degli strumenti di programmazione, entro il predetto
termine, alla competente Direzione della Giunta regionale, comporta la diffida da
parte della Regione al Direttore Generale della ASL ad adempiere entro 30 giorni.
Qualora entro l’ulteriore termine di 30 giorni non vengano adottati dall’Azienda gli
strumenti di programmazione, la Giunta regionale nomina un Commissario ad
Acta”.
Subito dopo:
“…..1. al fine di permettere un’attività di coordinamento, una migliore ripartizione
delle risorse ed una più efficiente comunicazione di dati ed informazioni al Tavolo
di monitoraggio…, il Dipartimento Sanità della Giunta regionale può individuare
canali informatici di comunicazione ASL e-GSA ed acquisire direttamente dati ed
informazione dai sistemi informativi delle medesime ASL, nel rispetto dei principi di
privacy e di rispetto dei dati stessi.
2. Le ASL, in ottemperanza al principio di leale collaborazione, sono obbligate a
fornire le suddette informazioni secondo le scadenze e le modalità stabilite.”.
Questo non si potrebbe definire pallido tentativo di autoassoluzione da parte di chi,
in ruoli diversi, ha gestito la sanità per oltre 10 anni dal 2011?
Per arrivare ad una scelta legislativa da quanto tempo durava una prassi
sbagliata?
Potenza della visione profetica del Vangelo!
A questo punto, non sorge il dubbio che gli “inquirenti” abbiano sbagliato strada,
non analizzando, prima, tutta la serie di scostamenti e, poi, non chiedendo ai
responsabili finanziari a tutti i livelli le cause della mancata implementazione e
trasparenza del sistema, e che la politica sanitaria in Abruzzo assomigli troppo alla
mitica Araba Fenice: “ Che vi sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa”?
Continua……
*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.