Facciamo chiarezza sugli aspetti giuridici del caso Diciotti

Facciamo chiarezza sugli aspetti giuridici del caso Diciotti

Sul caso Diciotti si sentono una gran quantità di dichiarazioni sballate che lasciano perplessi. I vari personaggi non capiscono o fingono di non capire? Volete un esempio? Fico dice “se capitasse a me mi farei processare” E’ una solenne stupidaggine e vi spiego perché. Il Costituente introdusse nella legge costituzionale la immunità per senatori e deputati. Di che si trattava? E’ presto detto: un parlamentare non poteva essere processato o arrestato a meno che non fosse colto in flagranza di reato (ad esempio visto da un poliziotto mentre rubava in un negozio); le sue comunicazioni non potevano essere controllate (telefono, PC, lettere, microspie) se la richiesta del Pubblico Ministero non fosse stata autorizzata dalla camera di appartenenza. La cosa aveva una logica. Il parlamentare infatti viene eletto e rappresenta il potere del popolo che è il potere su cui si fonda uno stato democratico. In astratto il potere giudiziario è un potere dello stato (la giustizia infatti si esercita in nome del popolo) come quello legislativo ed esecutivo. I Magistrati non sono però eletti dal popolo; sono dei dipendenti dello stato vincitori di un concorso come i professori e i maestri di scuola. Il costituente riteneva che fosse possibile che uno o più magistrati avessero lo scopo di utilizzare la per un fine politico e se ne volessero servire per combattere un parlamentare di ideologia diversa dalla propria. Questa non è una ipotesi peregrina perché è vero che un magistrato non può avere la tessera di un partito, ma molti magistrati sono stati eletti a varie cariche come esponenti di qualche partito e non è assurdo pensare che si ritenessero organici a quella forza politica che poi li avrebbe fatti eleggere. Per questa ragione doveva essere la Camera di appartenenza a valutare la fondatezza delle accuse. Ma si giudicano tra di loro! Questa la frase diffusa tra la gente senza pensare che se un cittadino fa un esposto al CSM perché si lamenta della mancanza disciplinare di un magistrato, quel magistrato sarà giudicato da un organismo in cui siedono in maggioranza i magistrati. Se uno facesse invece una denuncia accusando qualche magistrato di un reato, la denuncia sarebbe valutata da un procuratore della repubblica e da un giudice della udienza preliminare, ed eventualmente dal, tribunale, dalla corte d’appello e da quella di cassazione tutte composte da magistrati, quindi da colleghi. Comunque sotto la spinta emotiva del periodo di Mani Pulite la immunità fu cancellata e resta solo per l’arresto e la inviolabilità delle comunicazioni. Se Salvini o qualsiasi altro membro del governo commettesse un reato comune (ad esempio si comprasse un orologio con banconote false) non è protetto da nessuna immunità e verrà automaticamente processato. Nel 1989 è stata introdotta una legge costituzionale che istituisce il tribunale dei ministri e per farla breve dice questo: se un ministro commette un reato ma lo fa per tutelare un interesse dello Stato non è perseguibile. A decidere se quella azione è stata compiuta nell’interesse dello Stato o meno è la Camera di appartenenza se il ministro o il presidente del consiglio è un parlamentare ;se non è un parlamentare come Conte ,deciderà il Senato. La decisione è insindacabile. Nel caso Diciotti il Tribunale dei Ministri di Catania (competente perché il fatto si è svolto a Catania) ha ritenuto che trattenere i migranti per 5 giorni sia un reato (tutto da dimostrare in un’eventuale processo, tanto è vero che il Procuratore della Repubblica ritiene invece che reato non ci sia stato) compiuto per interesse personale e non per tutelare un interesse superiore dello Stato e ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere. Chi però deve stabilire se questo interesse dello Stato da difendere ci fosse o no è solo il Senato. E’ quindi una prerogativa del Senato e non del singolo ministro che non può rinunciarvi. Quando vigeva la immunità parlamentare l’on. Remo Gaspari fu accusato di peculato per aver fatto un volo con l’elicottero dei vigili del fuoco. Non essendo un reato ministeriale ma comune pronunciò un discorso alla Camera dei Deputati spiegando le ragioni di quel volo, dichiarando di ritenere di non aver fatto alcun reato e proclamando che rinunciava alla immunità. Il processo fu celebrato e Gaspari fu assolto. Qui la cosa è completamente diversa perché l’atto di Salvini è stato compiuto nell’esercizio delle funzioni di Ministro. Quindi non esiste nessuna immunità cui si possa rinunciare. L’unica cosa che Salvini potrebbe fare è auto accusarsi dichiarato di aver preso quella decisione nell’interesse suo personale e del suo partito. E ‘come chiedere all’impiccando di stringersi da solo la corda attorno al collo. Ma anche questo non toglierebbe alla Camera di appartenenza il potere di mantenere la propria autonomia di giudizio. Infatti non è infrequente che qualcuno si auto accusi e la confessione da sola non è sufficiente a dichiarare il soggetto colpevole se i fatti non vengono verificati. La legge è ben fatta; l’applicazione è lasciata agli uomini che dovrebbero autonomamente decidere in scienza e coscienza. Invece la maggioranza deciderà in un modo e parte dell’opposizione in modo contrario. A parti invertite succederebbe la stessa cosa.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

Di Redazione Notizie D'Abruzzo

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