di Angelo Orlando*
Prima puntata.
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“ La saga del Ragioniere”.
Lo stato comatoso della sanità-pubblica- in Abruzzo impone una lettura “a ritroso” di tutti gli elementi, le scelte e i fenomeni che hanno determinato questa condizione.
Preliminarmente, una prima notazione.
Chi ha avuto la disavventura di frequentare qualche manuale di storia del 1900 italiano ricorderà il famoso “radiosomaggismo” del 1914, il preludio alla prima guerra mondiale.
Chi, invece, vive la storia del disastro sanitario, dal 2024 può fissare in mente il ”neromaggismo” che sancisce il fallimento della politica abruzzese.
Il 22 maggio 2024, subito dopo le elezioni, smarrito e sconcertato per l’inopinata scoperta ( ma i “ vigilantes “ quando leggono le carte?)di un “buco” del bilancio sanitario, il Consiglio Regionale approva la l.r. n.9/2024 “ Disposizioni urgenti…” per la copertura del “buco”.
Il dramma vive la replica il 23 maggio 2025, con la l.r.16/2025, per coprire un “buco” quantificato in 113.064.242,05 €.
Stendendo un velo pietoso sull’incontinenza comunicativa che racconta l’epico scontro tra maggioranza e opposizione, con lo spettro, agitato, da un lato, e rimosso, dall’altro, del commissariamento, con il giudice infernale del Tavolo di monitoraggio romano che incombe, fulminando, ( di grazia, , di cosa si occupano i rappresentanti del Ministero della Salute?) su politica e burocrazia, chiedendo immediate risposte e pentimento, emerge una constatazione abbastanza sconcertante a proposito dei numeri.
Guardiamo i numeri dei consuntivi:
2023 totale Asl -118.045.303,15 totale regionale -93.396.609,95,
2024 totale Asl -113.283.339,01 totale regionale -93.961.427,23.
Il Consiglio Regionale, dunque, ha coperto il totale negativo delle Asl, non quello del riepilogo, dopo l’intervento finanziario a sostegno della Gestione Sanitaria accentrata ( GSA):
2023 + 24.648.693,20 2024 + 19.321.881,78.
La politica abruzzese è chiamata a decidere entro la fine di maggio.
I dati ufficiali sul debito della Ragioneria dello Stato appaiono sul sito di OPENDAP dopo meno di due settimane.
Non sarebbe più opportuno attendere due settimane per discutere di dati reali?
Questa, se non la definite “ Babele”, come la chiamate?
Ora, se per l’attento Tavolo di monitoraggio romano conta solo – lo dice la ricostruzione giornalistica delle interlocuzioni burocratiche, con l’assenza della politica- il risultato negativo delle Asl, perché non è intervenuto pesantemente sul consuntivo 2022, quando un terribile -157.109.959,24 si è trasformato in un – 15.129.989,34 grazie al massiccio contributo della GSA +141.979.969,90?
Analizzate ora attentamente i numeri delle due tabelle in basso e, di fronte ai risultati finali comparati con quelli trimestrali, provate a spiegare questi miracoli.
Merito delle misure taumaturgiche della l.r. n. 9/2024 o di una finalmente recuperata virtù? Ma allora, perché non intervenire prima?
B) Il dramma del “paziente”.
Da questo scenario, tutto intriso degli artt. 81, 97, 117 e 119 della Costituzione della Repubblica italiana, appare incredibile incredibilmente escluso l’art. 32, la tutela del diritto alla salute.
Qualcuno potrebbe spiegare se questi risultati finanziari derivino da una razionalizzazione della struttura delle singole Asl, oppure siano le conseguenze di una robusta riduzione dei servizi?
La politica non dovrebbe procedere, finalmente, ad un’analisi rigorosa dello status reale del SSR, piuttosto che rassicurare, da un lato, o esibire le risultanze drammatiche dei report di Gimble e Caritas, dall’altro?
La politica, maggioranza e opposizione, per legittima opzione di trasparenza, può spiegare da quali capitoli di bilancio derivino i “ taumaturgici” risparmi delle singole ASL?
Prima, però, appare inevitabile una robusta dose di “revisionismo storico” per individuare le cause reali del disastro.
Di qui il titolo della prossima puntata:
“ Bentornati nel 2005”!
*Insegnante, viene eletto al Senato della Repubblica nel 1994 nelle file di Rifondazione Comunista e per la XII legislatura fa parte della Commissione Finanze e Tesoro e di quella Agricoltura. Successivamente è per due mandati consigliere regionale in Abruzzo sempre per il PRC.